09/10/2019 | 09.09
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Atalanta e talento, binomio inscindibile

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 “Le statistiche dicono che sui soggetti selezionati nei vivai professionistici l’1,2 per cento finisce in serie A, l’1,6 in B e 3,6 in C. Le società sono di fatto agenzie educative. Ai giovani va data una prospettiva anche per trattenerli”. Parola di Maurizio Costanzi, che al convegno organizzato dal partner dell’Atalanta Humansolution  afferra il microfono per terzo accollandosi la responsabilità di tracciare il cammino delle linee guida di Zingonia: “Prendere i giocatori a 6-8 anni fino ai 20 significa accompagnarne la fase più importante, lo scouting è il primo settore su cui investiamo. La presunzione tutta italiana di avere il calcio più bello del mondo ha ceduto il passo alla necessità di formare i ragazzi sul piano fisico, atletico e comportamentale oltre che tecnico”.

L’evento “La valorizzazione dei talenti. Fattore critico di successo. Il caso Atalanta”, è stato presentato dall’amministratore delegato Luca Percassi: “Ospitiamo uno dei nostri 230 partner nella palazzina dedicata a Mino Favini, che ha fatto crescere tantissimi ragazzi coi nostri valori: in Italia siamo solo noi ad accogliere l’intera filiera presso la sede societaria. E domenica abbiamo inaugurato la nuova Curva Nord: la qualità del personale per formare i ragazzi si accompagna alle eccellenze delle strutture e del territorio”.

Ospite d’onore il presidente di Sgb, Roberto Maroni, ex ministro dell' Interno: “La differenza tra l’Atalanta e le altre è l’investimento sui valori, sul futuro, coi giovani al centro del programma, e non sull’immediata resa economica. Io tifo Milan, ma lì vige una filosofia diversa, fondata sulla spesa corrente, sul ‘cotto e mangiato’, come del resto altrove. Da rossoneri siamo abituati fin troppo bene, non c’è la visione per fare grande la squadra”.

Incassati i complimenti, Percassi junior rimarca la filosofia della Dea. “Ai tempi di mio padre andare da Clusone a Bergamo era come viaggiare fino a New York, eppure lui fa quello che fa proprio perché si è portato dietro questo bagaglio fin dal suo primo approccio. Non è però tutto scientifico, ci vuole anche culo: il record di punti con 72 alla prima annata di Gasperini è coinciso con la presenza in campo di Caldara, Conti, Gagliardini, tutti nati nel settore giovanile dell’Atalanta. Kulusevski è figlio dell’attività di reclutamento. Noi ci confrontiamo sempre anche coi genitori”. E ancora, in tema di aneddoti: “Venduto Bonaventura al Milan, nel 2014, Berlusconi chiamò mio padre dicendogli che era sicuro di trovare un uomo e un calciatore pronto, senza orecchini né tatuaggi – chiude l’a.d. -. Ricordo il punto di svolta, tra Pescara col Crotone e il Napoli, quando mio padre e io facemmo la spola in aereo. Prima mise Petagna dal primo minuto e segnò. Poi Caldara e Gagliardini. In settimana il mister disse al Presidente che avrebbe voluto fare quelle scelte, chiedendogli cosa ne pensasse. ‘Mister, faccia lei..’, la risposta”.

fonte bergamo&sport.it

By marcodalmen
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