Atalanta, un miracolo italiano, senza… gol italiani
L’Atalanta festeggia il quarto posto della classifica senza neanche un calciatore italiano in grado di andare a segno.
L’Atalanta torna alla vittoria contro la Fiorentina. Tre punti importanti, in grado di portare la Dea sola al quarto posto della classifica. Una vittoria arrivata in rimonta, grazie le reti di Zapata e Malinovsky, che portano la quota dei gol segnati in campionato a 61. Nel totale, in tutte le competizioni, gli uomini di Gasperini hanno esultato per 70 volte e, neanche in una di queste occasioni, la rete è arrivata da un calciatore italiano. Sul gradino più alto del podio c’è la Colombia, guidata da Zapata e Muriel. I due, insieme, hanno realizzato la bellezza di 22 gol. Tredici per Muriel, nove per Zapata. Due calciatori di qualità che, quando la partita lo richiede, si fanno sempre trovare presenti.
Da solo a portare in alto il nome della Slovenia. Josip Ilicic in questa stagione ha già realizzato qualcosa come quindici gol. Letteralmente esploso da fine dicembre, non si ferma più, con otto gol in sette partite. Si è portato a casa diversi palloni a suon di triplette, ma dei suoi assist non ha beneficiato alcun giocatore italiano. Ai tifosi, però, interesserà il giusto.
La rivelazione del campionato. Robin Gosens, terzino all’occorrenza centrocampista, ha realizzato fino ad oggi la bellezza di otto gol. Un numero incredibile, vicino la doppia cifra. Classe 1994, alla sua terza stagione all’Atalanta è finalmente esploso. Un calciatore dal rendimento incredibile anche in Europa. Cifre a livelli di Alexander Arnold del Liverpool.
Trascinatore, bandiera, mutitasking, Il Papu è il capitano nonché l’uomo simbolo di una squadra affiatata come non mai. Se l’Atalanta riesce ad occupare le prime posizioni della classifica, è anche grazie al fantastico gruppo creato. Il merito, va soprattutto a Gomez, che oltre ad essere il compagno di tutti, ha anche realizzato sette gol in questa stagione.
Anche Pasalic è ormai da considerare un punto fermo della squadra. Con sei reti messi a segno da quest inizio di stagione, il croato abbina una buona capacità di andare a rete con una straordinaria presenza in mezzo al campo. In gol in una delle partite più importanti e contestate del campionato, contro il Napoli, punto di svolta della stagione atalantina.
Discorso simile per Malinovsky, arrivato all’Atalanta nell’ultimo estate per circa 14 milioni di euro. Un classico colpo dell’Atalanta, in grado di portare in rosa un calciatore semi sconosciuto ai grandi club europei. La cura Gasperini funziona e in pochi mesi è riuscita a renderlo uno dei calciatori più papabili per infiammare il calciomercato nelle prossime sessioni.
Entrambi a quota due gol. Freuler e Castagne si dividono la piazza, consapevoli che i gol, sempre benvenuti, solo solamente una ciliegina sulla porta delle loro sempre costanti e convincenti prestazioni. Non gli si chiede certo di andare a rete, ma se lo svizzero e il belga contribuiscono alla cooperativa del gol il merito è senza dubbio di un gioco che permette a tutti di arrivare in porta.
A quota uno, gli altri protagonisti dell’annata bergamasca: De Roon, Traorè, Djimsiti e Toloi in rappresentanza della colonia olandese, ivoriana, albanese e brasiliana. Una squadra multietnica, quella bergamasca, capace di costruire una torre… di babele da cui scorgere prospettive ancora inesplorate. I quarti di finale di Champions e un posto fra le prime quattro in campionato.