08/10/2021 | 21.45
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Bergamo è l'Atalanta, e l'Atalanta è Bergamo... ma gli altri?



L'Atalanta come ben sappiamo da qualche anno ha varcato i confini d'Europa, sia a livello d'immagine che a livello di risultati sportivi. Questo non può fare che bene a tutto il nostro ambiente ed alla nostra crescita.

L'Atalanta da cinque anni ormai è conosciuta ed attira sempre più tifosi, non solo nello stivale ma anche e soprattutto oltre i confini nazionali, spesso addirittura europei. Ne consegue che sempre più spesso anche a Bergamo si vedano simpatizzanti e tifosi stranieri, gente che per venire all'Atalanta, magari due o tre volte all'anno si sobbarca viaggi di ore in aereo, pernottamenti in città e rientro.

E se i tifosi crescono, non dovrebbe essere un dovere accogliere chi, seppur da lontano, vuole condividere la nostra stessa passione?

A tal proposito ci sono arrivate alcune segnalazioni riguardante la partita di Champions League tra Manchester United e  Atalanta con una politica di vendita di biglietti che di fatto taglia fuori chiunque viva lontano da Bergamo o non abbia contatti con gente del posto.

Si perchè, se è vero che la vendita è libera e da tutti accessibile tu vivaticket, al momento dell'acquisto non si ha un vero e proprio biglietto, ma un documento da trasformare in biglietto presso il Gewiss Stadium nelle ore e giorni indicate dalla società.  Gioco forza, se uno abita ad una distanza notevole da Bergamo, o addirittura fuori dall'Italia, o conosce qualcuno a cui mandare tutti i propri documenti per  farli tramutare in biglietto, e incontrare poi questa persona di fiducia il giorno del match, oppure l'acquisto emesso da vivaticket viene annullato e il tifoso in questione resta fuori dall'impianto.

Certo, col passaparola , le amicizie ed i social non sono cose impossibili da fare, ma ci chiediamo: non sarebbe meglio rendere il più agevole possibile la partecipazione di un tifoso ad un evento, piuttosto che creare muri e barriere nei confronti di chi vorrebbe solo poter vivere la propria passione? Non sarebbe meglio anzichè costringere i tifosi ad "arrangiarsi" tra di loro, diventare grandi anche in questo dimostrando lungimiranza, organizzazione e rispetto verso tutti quelli che, alla fine, fanno parte del popolo nerazzurro tanto quanto chi ha avuto la fortuna di nascere vicino alla città della squadra per cui fa il tifo?

Speriamo si possa trovare (ed in fretta) una soluzione a tutto questo, magari con un punto di ritiro biglietti in loco per queste occasioni europee, che francamente, sarebbe forse la cosa più sensata da fare.
By sigo
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