Siamo davanti ad un bivio, da tifosi, con due modi di approccio ad Atalanta-Napoli, perché volenti o nolenti, la gara è stata caricata dai media nazionali come fosse Boca Junior-River Plate.
Mi riferisco ovviamente a tutti gli articoli ed interviste, a livello nazionale, che vedono in Bergamo lunedì sera il banco di prova per i cori da stadio.
Sia chiaro, Ancelotti e chi per lui, hanno tutto il diritto di dire ciò che vogliono, ma che venga caricata a molla proprio la partita di lunedì, come se fossimo i più razzisti del mondo, è clamorosamente irritante.
E il mio continuo sottolinearlo deriva dal fatto che, egoisticamente, vorrei continuare a seguire l’Atalanta da dentro lo stadio.

Svolta a sinistra:
Sbattersene altamente, perché non c’è nessuna regola nuova, ma soltanto una strumentalizzazione dopo le parole di Ancelotti iniziate un mesetto fa nel post-partita di Juventus-Napoli e proseguite nelle gare successive.
Noi faremo la nostra parte di tifosi come sempre, con cori di sfottò e cori di sostegno, come la Curva ha sempre fatto, senza essere intimidita preventivamente da un potenziale pugno duro.
Il tifo non si snatura, e non verrà steso nessun tappeto rosso.
Confondere la rivalità sportiva con il razzismo, è follia.

Svolta a destra:
Farsi furbi, prevenire.
Tifare solo pro, non contro.
Responsabilizzare i tifosi attraverso un appello accorato, affinché non si cada in quello che appare un tranello ben architettato.
Perché gli occhi delle telecamere e i microfoni saranno tutti puntati verso noi.
Perché un coro contro Napoli ha più ridondanza e risulta più razzista, a detta dell’opinione pubblica, di un coro contro Bergamo.
E allora servirebbero indifferenza, cori solo di sostegno alla Dea, o ironia da fornire a Militello, virtù difficili da portare nel nostro catino sanguigno e caldo, mai incline a farsi intimidire.
Sarebbe però un segnale forte, e la patata bollente la passeremmo nelle mani degli altri.
Inoltre cellulare ben puntato al settore ospiti, perché la legge dovrebbe essere uguale per tutti.

E voi che dite?
Al Bivio, dove girate?
Fare gli struzzi e parlare di campo, adesso, non ha senso.
Per quello, fortunatamente, c’è Gasperini.

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