20/04/2017 | 09.33
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Da Bologna a Bergamo, ma sempre Atalanta è!

Risultati immagini per napoleone su cavallo bianco

 

deponti tifoso felsineo

Se qualcuno ad inizio stagione calcistica se ne fosse andato in giro su un cavallo bianco in antica uniforme militare francese con in testa un cappello bicorno con la N stampata e si fosse spacciato per la reincarnazione di Napoleone, avrebbe di certo avuto più credibilità di chi se ne fosse andato in giro a pronosticare che l’Atalanta a 6 giornate dal termine si sarebbe trovata in alto in classifica con 60 punti davanti a Milan, Inter, Lazio e Fiorentina.

Sono dell’idea che quando accadono queste “cose” non possa esserci un solo “eroe”: è troppo al di là delle previsioni perché questo possa essere il merito esclusivo di qualcuno in particolare.
Queste “forti anomalie” nel calcio sono in genere dovute quasi sempre a “incastri” casuali e raramente conseguenze di “azioni programmate”: per non si sa quale potenza divina, dal Presidente al magazziniere tutto funziona per il verso giusto e al momento giusto senza intoppi, i tifosi che già in partenza pretendono poco o il giusto, ovviamente increduli, vanno in orgasmo e si accodano al disegno, ti ritrovi il portiere dei “miracoli”, i giovani che esplodono inaspettatamente, lo
sconosciuto che rende a mille, le carenze di un calciatore che vengono annullate dalle qualità dall’altro che gli sta accanto e viceversa con il risultato che la coppia diventa perfetta, trovi l’uomo gol inaspettato e anche quello che subentra all’inaspettato sorprende, i reparti, se si considerano uno per uno i componenti, non mostrano nulla di eccezionale, mentre tutti insieme diventano “imbattibili”, così come i reparti tra di loro trovano armonia in modo naturale.

Certo c’è anche la mano dell’allenatore, che comunque in questi casi sembra essere stato scelto da quella sconosciuta divinità del calcio che vuole completare in maniera perfetta l’opera, e che se ne vuole prendere del tutto il merito, tanto da far sì che il mister non sia uno di quelli che possa poi passare come colui delle innovazioni tattiche, vincente sì, ma non eroe assoluto.

Divinità calcistica che, ormai scesa in campo e baciato il prescelto, non tralascia neanche di sottovalutare la fortuna al momento giusto, perché probabilmente gli darebbe enormemente fastidio rischiare di non portare a compimento l’opera per un nonnulla o per quel volgare fattore che va sotto il nome di colpo di culo, e non gli fa mancare neanche quello.

Impropriamente, anche perché quella era B e questa è A, si potrebbe fare un paragone con il mitico Bologna di Maifredi, perché anche quello nato da un assemblaggio “divino”, dove poi tutto si incastrò alla perfezione, con l’aggiunta che Maifredi a quel tempo diede un’impronta ben più determinante di quella del Gasperini attuale: la “zona” con qualche innovazione tattica, gli allenamenti nella famosa “gabbia” ecc… ecc.. tanto che a quel tempo il Bologna era più famoso come “banda Maifredi”, mentre oggi si parla di “fenomeno Atalanta”, forse implicitamente significando che Gasperini ne sia solo una componente anche se certamente con molti meriti.

In questo “clima di euforia” sabato sbarchiamo a Bergamo.
Andare a giocare allo Stadio Atleti Azzurri d'Italia non è mai cosa semplice, l’”atmosfera” che riescono a creare, sia nei momenti bui che nei momenti d’oro, è sempre un dodicesimo uomo in campo che contribuisce di fatto a trascinare la squadra e il Bologna, purtroppo, ne è stato quasi sempre una vittima, come l’anno scorso; quasi sempre perché pochi anni fa, in un clima di “battaglia da ultima spiaggia”, Colomba si portò a casa salvezza e il… piede di Peluso come trofeo, mandando di fatto in serie B l’Atalanta.

Che l’Atalanta sia più squadra e più forte del Bologna, lo dicono la bontà del loro gioco e i 60 punti fatti, la nostra pochezza di gioco e i 35 punti sin qui accumulati; la loro facilità a far gioco e andare in gol, la nostra difficoltà a creare gioco e andare in gol.
Ma NOI non siamo scarsi, abbiamo solo bisogno di indovinare per bene la “quadra” di come stare in campo e sfruttare al meglio le qualità che ancora non sono state del tutto espresse: del resto se spesso si va a sbandierare a destra e a manca che difettiamo in “determinazione e convinzione”, significa che qualcosa di meglio dovremmo essere in grado di produrre…

Come squadra, abbiamo tutte le carte in regola per mettere in difficoltà l’Atalanta, magari mr. Donadoni troverà l’assetto giusto e vincente da esibire a… casa sua: del resto è da molto tempo che mr. Donadoni non riesce a trasferire sul campo una bella... "trovata" !

Sicuramente è di poco conto ricordare che mr. Donadoni esordì a Bologna battendo l’Atalanta con anche il primo gol di Destro in rossoblù, così come è di poco conto ricordare che a Bergamo, temono il digiuno di… Destro, come lo temevano allora e come, qualche anno prima avevano temuto il digiuno di Di Vaio, che poi andò a rete.
E' di poco conto, ma intanto lo ricordiamo: sai mai !

Vincere, sarebbe bello!
E allora?
Battiamoli!
Io, sarò lì, in quello spicchio dove vanno i... dannati ospiti, ad aspettarli alla fine per applaudirli!

deponti

By marcodalmen
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