Buona, anzi ottima la prima!
Non riesce facile ad un tifoso atalantino, assuefatto negli anni , a vivere alla giornata, barcamenandosi tra marette e marosi del campionato, trovarsi, inopinatamente, in situazioni di tranquillità, che pure, nelle alternanze del vivere, si possono incontrare.
Il fatto è che, ormai trascorsi quattro anni, davvero alla grande, non ci riesca di definire il nuovo assetto, quale definitivo, non abbisogna di grandi motivazioni.
Si dice che passare dal discreto al meglio, non debba comportare grandi sforzi di riambientamento, mentre diventa improba l’operazione contraria. Eppure dopo piazzamenti da sogno, coronati dagli accessi a coppe europee, riprendere armi e bagagli, prospettandosi migliori traguardi, necessitava di una conferma della nostra idoneità, talmente cresciuta nel tempo, da lasciare spazio al dubbio. La prima uscita stagionale ci ha dato l’approvazione al crederci, fugando paure insussistenti e dandoci conferma di una crescita che addirittura è ancora in atto.
L’arricchimento delle pedine, già riconosciute di valore dal mister, si affianca alla crescita del parco giocatori mantenuto nel numero ed accresciuto nella qualità. Difficile stilare classifiche individuali di merito, quando è il rendimento della squadra a lievitare tanto da minimizzare il lieve ritardo di qualcuno.
Il Papu ha confermato di aver scientemente declinato un’offerta da brividi, consapevole della grandezza che sta maturando a Bergamo, che lo sta imponendo tra i numeri uno del calcio, ma Marten De Roon sta percorrendo le sue stesse orme, arricchendosi di una tecnica che esalta la sua determinazione e la sua grinta. Muriel sta snocciolando numeri e marcature degne di un calciatore di classe, giocando con fiducia, determinata e costante, per generosità ed impegno. Gosens ed Hate continuano in un crescendo di impeto e di creatività che li hanno portati al livello maiuscolo del calcio e le loro incursioni segnano lo sfaldamento delle difese avversarie, tenendo presente che Hans sta addirittura affinando il controllo del pallone, apportando alle conclusioni, il crisma demolitivo.
La dedizione dell’intero gruppo ci sta consentendo di accettare la segnatura avversaria, come avvio al rilancio per recuperare risultato e partita, trasformando un ben definito difetto, in un vincente marchio di fabbrica dei nostri successi. Il subentro alla grandissima di Palomino ha consentito di evidenziare come, le poche incertezze che
si sono rilevate, non possano compromettere la bontà superlativa della nostra compagine.
Per tutti sussiste la certezza di un recupero che passa doverosamente dal minutaggio sul campo. Note positive dall’approccio coi nuovi, che consentiranno a Gianpiero, di articolare nuovi schemi e strategie, per entusiasmare noi tifosi e scompaginare le squadre avversarie.
A crescere, a questo punto, sono le nostre attese, nella provata consapevolezza di esserci ancora e di disporre di un gruppo che le saprà concretizzare. Tante volte mi sono detto ed ho ripetuto a qualcuno di ‘mai dire mai’, anche se spesso era un solo riferimento astratto alla presenza di un lievissimo filo di speranza, quella che rimane al termine di una candela ormai consunta.
Questa volta, in riferimento a possibili allori nerazzurri, conformandomi alla saggezza del Gasp, la prenderò larga, rimandandone termini e previsioni ad avvenuta disputa di un certo numero di partite. Ma il cuore mi ripete senza riserve e timori di mai dire mai, in piena coscienza e serenità.
Vai Atalanta, vai !!
Renato
By sigo