Calcio galattico
Calcio galattico: Atalanta Real Madrid.
Si fa sempre più prossima una data epocale nella storia atalantina, un evento imprevedibile, fuori da ogni possibile razionale eventualità, eppure realmente da giocare. Un sogno fuori dalla portata di noi tutti e che, per un’amarissima sorte, si dovrà giocare in uno stadio vuoto, privo della cornice pulsante della tifoseria bergamasca.
Difficile capacitarsi della concretezza di un evento, calcisticamente stellare, che tutti noi dovremo forzatamente seguire dai teleschermi, privando i nerazzurri di un’atmosfera calda e gratificante e per certo, non facilmente ripetibile. Torna alla mente il fascino dei più eclatanti incontri svolti dai madrileni, stelle precluse ai nostri cieli e confinate ai limite del sogno ed ora incredibilmente diventata una opportunità che i nostri ragazzi hanno saputo cogliere con la loro tenace dedizione, purtroppo non premiata dal contorno festoso dei propri tifosi: un poco come sedere da soli, ad un faraonico banchetto.
Ho deciso di buttarmici, proprio come nel sogno che Guccini sostiene sia, per i vecchi, sognante frammistione di immaginazione e realtà, in un intreccio che non rende possibile discernere il vero dal falso. Avendone le previste connotazioni, voglio immaginare gli spalti gremiti di spettatori, di quelli che non sono tenuti a distanziamenti di sorta, avendo già compiuto il passaggio a miglior vita, in un sogno che mi piace e voglio leggere come una situazione concreta del vivere. Gli spettatori scelti tra giocatori professionisti ed affezionati di prodezze atalantine del passato, vissuti in campo o sulle tribune, di quello che era il vecchio Brumana, divenuto poi il Comunale, ribattezzato Atleti azzurri d’Italia ed ora Gewiss stadium.
Tutti titolari, a loro tempo, della casacca atalantina, frammisti a coloro che, a strisce neroblu hanno ed avevano il loro cuore dedito alla glorificazione della dea e ne seguivano puntualmente le gesta. Invisibili agli spettatori dei teleschermi, questa folla atalantina si stringe a ridosso dei giocatori per caricarli della stessa energia che li aveva animati e del calore indistruttibile che ancora hanno saputo mantenere.
Uno splendido immaginifico spettacolo percepibile solo dai dea lovers, a compimento di una lunga stagione, avviata lontano e solo ora foriera di incredibili soddisfazioni, che sono competenza di tutti coloro che l’hanno accompagnata nella crescita. Un legame imprescindibile auspicato da e per noi stessi nel rinnovare, per sempre, amore ai colori della nostra vita, delle nostre speranze e della nostra gioia.
Solo a noi viene concesso di attuare la plateale effrazione perpetrata con l’invasione dello stadio, solo apparentemente vuoto e certamente ci guarderemo dal farlo sapere ad altri esterni alla comunità nerazzurra. Gli ammessi siamo solo noi…. Ci basta sapere che i nostri congiunti che ci hanno trasmesso grande, vero amore per l’Atalanta, nei primi anni della nostra vita accompagnandoci mano nella mano allo stadio, sono con noi a vivere una prova, di certo la più prestigiosa, che già per questo ci vede vincenti, indipendentemente dal punteggio che il campo andrà a sancire.
Sarà una ulteriore, memorabile giornata in grado di rigenerare gli entusiasmi di un tempo, per fare eco ai nostri, in una globalizzazione tutta e solo atalantina che dimostra quanto il crederci non sia mai vano. Seppure solo oggi è grasso che cola rispetto alle ristrettezze di allora, i valori antichi trasmessici nel tempo vengono associati agli attuali, in un crescente tesoro di comune appartenenza. Per poter ripetere, tutti insieme, quel giorno c’ero anch’io e non importa chi ci abbia o meno visto od intravisto : perché, per certo, quel giorno ci saremo tutti, gente di ieri e di oggi, accomunati dalla medesima, immortale passione.
Sarà la grande rimpatriata dei nostri colori, il trionfo dei sentimenti che hanno animato i nostri papà e che rivivono nei figli e nei nipoti, in un incessante flusso di emozioni. Una nostra esclusiva, sentita consacrazione che tutti insieme, legati da un unico slancio, celebriamo, a ricordo del passato ed auspicio per il futuro, sulla già intrapresa via del successo.
Una maniera singolarissima di rinfrancare la nostra fiducia nei momenti del dubbio, certi del fatto che ogni stagione porta i giusti frutti e verrà certo il nostro tempo. Essere tifosi dell’Atalanta, il grande dono trasmessoci, permane un valore da accrescere e da potere, a nostra volta, regalare a chi verrà dopo di noi, perché davvero la nostra, resti una fiamma sportiva che non si spegne. Mai !
Forza Atalanta !!!
By ReMo
Si fa sempre più prossima una data epocale nella storia atalantina, un evento imprevedibile, fuori da ogni possibile razionale eventualità, eppure realmente da giocare. Un sogno fuori dalla portata di noi tutti e che, per un’amarissima sorte, si dovrà giocare in uno stadio vuoto, privo della cornice pulsante della tifoseria bergamasca.
Difficile capacitarsi della concretezza di un evento, calcisticamente stellare, che tutti noi dovremo forzatamente seguire dai teleschermi, privando i nerazzurri di un’atmosfera calda e gratificante e per certo, non facilmente ripetibile. Torna alla mente il fascino dei più eclatanti incontri svolti dai madrileni, stelle precluse ai nostri cieli e confinate ai limite del sogno ed ora incredibilmente diventata una opportunità che i nostri ragazzi hanno saputo cogliere con la loro tenace dedizione, purtroppo non premiata dal contorno festoso dei propri tifosi: un poco come sedere da soli, ad un faraonico banchetto.
Ho deciso di buttarmici, proprio come nel sogno che Guccini sostiene sia, per i vecchi, sognante frammistione di immaginazione e realtà, in un intreccio che non rende possibile discernere il vero dal falso. Avendone le previste connotazioni, voglio immaginare gli spalti gremiti di spettatori, di quelli che non sono tenuti a distanziamenti di sorta, avendo già compiuto il passaggio a miglior vita, in un sogno che mi piace e voglio leggere come una situazione concreta del vivere. Gli spettatori scelti tra giocatori professionisti ed affezionati di prodezze atalantine del passato, vissuti in campo o sulle tribune, di quello che era il vecchio Brumana, divenuto poi il Comunale, ribattezzato Atleti azzurri d’Italia ed ora Gewiss stadium.
Tutti titolari, a loro tempo, della casacca atalantina, frammisti a coloro che, a strisce neroblu hanno ed avevano il loro cuore dedito alla glorificazione della dea e ne seguivano puntualmente le gesta. Invisibili agli spettatori dei teleschermi, questa folla atalantina si stringe a ridosso dei giocatori per caricarli della stessa energia che li aveva animati e del calore indistruttibile che ancora hanno saputo mantenere.
Uno splendido immaginifico spettacolo percepibile solo dai dea lovers, a compimento di una lunga stagione, avviata lontano e solo ora foriera di incredibili soddisfazioni, che sono competenza di tutti coloro che l’hanno accompagnata nella crescita. Un legame imprescindibile auspicato da e per noi stessi nel rinnovare, per sempre, amore ai colori della nostra vita, delle nostre speranze e della nostra gioia.
Solo a noi viene concesso di attuare la plateale effrazione perpetrata con l’invasione dello stadio, solo apparentemente vuoto e certamente ci guarderemo dal farlo sapere ad altri esterni alla comunità nerazzurra. Gli ammessi siamo solo noi…. Ci basta sapere che i nostri congiunti che ci hanno trasmesso grande, vero amore per l’Atalanta, nei primi anni della nostra vita accompagnandoci mano nella mano allo stadio, sono con noi a vivere una prova, di certo la più prestigiosa, che già per questo ci vede vincenti, indipendentemente dal punteggio che il campo andrà a sancire.
Sarà una ulteriore, memorabile giornata in grado di rigenerare gli entusiasmi di un tempo, per fare eco ai nostri, in una globalizzazione tutta e solo atalantina che dimostra quanto il crederci non sia mai vano. Seppure solo oggi è grasso che cola rispetto alle ristrettezze di allora, i valori antichi trasmessici nel tempo vengono associati agli attuali, in un crescente tesoro di comune appartenenza. Per poter ripetere, tutti insieme, quel giorno c’ero anch’io e non importa chi ci abbia o meno visto od intravisto : perché, per certo, quel giorno ci saremo tutti, gente di ieri e di oggi, accomunati dalla medesima, immortale passione.
Sarà la grande rimpatriata dei nostri colori, il trionfo dei sentimenti che hanno animato i nostri papà e che rivivono nei figli e nei nipoti, in un incessante flusso di emozioni. Una nostra esclusiva, sentita consacrazione che tutti insieme, legati da un unico slancio, celebriamo, a ricordo del passato ed auspicio per il futuro, sulla già intrapresa via del successo.
Una maniera singolarissima di rinfrancare la nostra fiducia nei momenti del dubbio, certi del fatto che ogni stagione porta i giusti frutti e verrà certo il nostro tempo. Essere tifosi dell’Atalanta, il grande dono trasmessoci, permane un valore da accrescere e da potere, a nostra volta, regalare a chi verrà dopo di noi, perché davvero la nostra, resti una fiamma sportiva che non si spegne. Mai !
Forza Atalanta !!!
By ReMo
By sigo