12/12/2022 | 09.09
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Caso D’Onofrio: l'AIA verso il commissariamento



Il caso D’Onofrio e le accuse della Procura FIGC nei confronti del presidente dell’AIA Alfredo Trentalange hanno creato scompiglio nel mondo arbitrale. E la stessa AIA, ora, va verso il commissariamento da parte della FIGC, come riportato dalla Gazzetta dello Sport.

Trentalange infatti ha già spiegato pubblicamente che non intende dimettersi, nonostante le pesanti accuse della Procura federale. «Non ho nessuna intenzione di dimettermi», ha spiegato in una nota, chiedendo inoltre «di essere sentito con estrema sollecitudine dal procuratore Chiné, non solo a mia tutela ma soprattutto nell’interesse di tutta l’Aia».

Non c’è ancora una data, ma Chiné lo ascolterà a breve, probabilmente già entro la prossima settimana. Una audizione da cui dipenderà anche il futuro a breve termine dell’AIA: se Trentalange confermerà la sua linea («Sono parte lesa», «niente dimissioni»), il futuro dell’associazione degli arbitri sarà deciso dalla FIGC, spiega la Gazzetta dello Sport. Anche perché le accuse sono pesanti: la Procura FIGC gli contesta di aver proposto, sostenuto, premiato e soprattutto protetto D’Onofrio, arrestato il 10 novembre per traffico internazionale di stupefacenti, ma già condannato a 2 anni e 8 mesi per detenzione di 44 chili di droga, quindi prima della sua nomina a capo della Procura arbitrale avvenuta nel marzo 2021.

Accuse ritenute troppo pesanti dalla FIGC, che non a caso ha convocato per il prossimo 19 dicembre un Consiglio federale con un punto all’ordine del giorno espressamente dedicato alla «situazione Aia: provvedimenti conseguenti». Se non dovessero arrivare, entro il 19 dicembre, le dimissioni di Trentalange, il Consiglio FIGC voterà sul commissariamento dell’AIA.

Le ipotesi come commissario vanno da Nicola Rizzoli a Gianluca Rocchi, che però potrebbero preferire eventualmente di attendere per le nuove elezioni. La FIGC come commissario per ora valuta due profili: un ex arbitro dal profilo così alto da essere inattaccabile (come Collina, che però è praticamente impossibile che lasci ora la Fifa) o una personalità autorevole lontana dal mondo arbitrale, anche per riappacificare gli animi dentro l’AIA.

fonte calcioefinanza.it
By marcodalmen
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