Ceferin: “Le tre ipotesi per riprendere a giocare"
Aleksander Ceferin, presidente dell’UEFA, dice tutto sul calcio europeo in un’intervista esclusiva a La Repubblica: “In questo momento drammatico la cosa più importante è la salute, uscire da questa crisi. Certo, il calcio interrotto simboleggia che l’Europa e il mondo si sono fermati. Già prima della pandemia l’Uefa aveva distribuito l’87% di tutti i ricavi. Dopo la crisi l’unica strada possibile per unire il calcio europeo, cioè quasi il calcio mondiale, è che l’Uefa assuma la leadership. Sacrificare l’Europeo ha mostrato che ogni emergenza è la nostra emergenza e che ogni club è il nostro club. La videoconferenza con Eca, Leghe, Fifpro e poi con le federazioni è stata una fantastica dimostrazione di unità e solidarietà. Questa situazione terribile rivela chi le possiede e chi no: il calcio europeo è unitissimo”.
PIANO UEFA – “Nessuno sa quando la pandemia finirà. Abbiamo il piano A, B o C: siamo in contatto con le leghe, con i club, c’è un gruppo di lavoro. Dobbiamo aspettare, come ogni altro settore”.
RIPRESA – “Le date? Non è una risposta diplomatica: non sapendo quando finirà la pandemia, non possiamo avere un piano definitivo. Per ora ne abbiamo diversi. Non si può paragonare il sacrificio di Euro 2020, principale introito per 50 federazioni su 55, con quello del Mondiale per club, che ancora non esiste. Ma era la decisione giusta”.
OPZIONI – “Ricominciare a metà maggio, o a giugno o anche alla fine di giugno. Poi, se non ci riusciamo, probabilmente la stagione è persa. C’è anche la proposta di finire questa stagione all’inizio della prossima, che comincerebbe un po’ più tardi. Vedremo la migliore soluzione per leghe e club”.
CAMPIONATI NAZIONALI – “Se i club iniziano a giocare, anche noi possiamo finire le coppe. Si possono sfruttare le stesse date. Esempio: martedì Milan-Inter anche, che so, Barcellona-Juventus. Lo stesso giorno: è una situazione speciale e unica”.
GIOCARE D’ESTATE – “Sui contratti tra giocatori e club non abbiamo giurisdizione. Se la stagione ricominciasse, servirebbe un compromesso: che i contratti scadano più avanti e che il periodo per i trasferimenti slitti”.
SCUDETTI E NON SOLO – “Cosa succede in caso di mancata conclusione del campionato? Siamo in contatto con le leghe. Il gruppo operativo lavora notte e giorno”.
PORTE CHIUSE – “Mi è difficile immaginare tutte le gare a porte chiuse, ma ora non sappiamo se riprenderemo, col pubblico o senza. Se non ci fosse alternativa, sarebbe meglio finire comunque i campionati. Posso dire che non penso alle finali delle coppe europee a porte chiuse”.
TAGLI STIPENDI – “I contratti sono tra giocatori e club. Ma di questa crisi tutti soffriremo le conseguenze. Non c’è spazio per gli egoismi: vedremo quanta solidarietà c’è. Molti giocatori sono d’accordo”.
CONTRATTI – “Se non si può giocare per un mese, i club perdono i giocatori? Non ne sono sicuro. Naturalmente poi dovrebbe essere prolungato anche il mercato. Non puoi dire: giochi con noi fino a fine agosto, però poi non puoi trasferirti perché è chiuso”.
fonte sosfanta.calciomercato.com