Cervini (ad Gewiss): «I vantaggi di dare il nome a uno stadio»
«Illuminare l’Atalanta che alza un trofeo? Magari». Il sogno di tutto il mondo atalantino è lo stesso anche per chi da anni è vicino al club nerazzurro come Gewiss. L’azienda bergamasca, guidata dall’ad Paolo Cervini, non è solo il brand che compare sul nuovo stadio della società di Percassi, ma è anche una delle aziende che hanno accompagnato la crescita della squadra in campo.
«Il rapporto nasce circa tre anni fa», racconta Cervini a Calcio e Finanza, «dopo alcune chiacchiere tra due galassie, come quella di Gewiss e quella di Percassi, che poi hanno voluto unire le forze per consolidare anche il valore dell’ecosistema di Bergamo. L’idea non era solo quello di voler unire due brand, ma anche di portare valore alla società bergamasca».
L’azienda, nata 50 anni fa dall’intuizione del cavalier Domenico Bosatelli, oggi, nel settore della domotica, energia e illuminotecnica conta 16 filiali con sei stabilimenti produttivi e oltre 1600 dipendenti, oltre a un fatturato nel 2020 da circa 320 milioni di euro. E nel mondo del calcio è rappresentata soprattutto dai naming rights dello stadio dell’Atalanta. «È stato qualcosa di fondamentale, nella logica della relazione con la società – prosegue Cervini -. Oltre a significare che il club utilizza le nostre soluzioni all’interno, è anche importante perché il nostro obiettivo era ed è quello di identificarci come uno dei principali partner per l’impiantistica sportiva. La bontà dei risultati della squadra, poi, ci ha permesso di amplificare ulteriormente questo tipo di visibilità».
Non manca, tuttavia, il dispiacere per l’impossibilità di utilizzare il nome nelle competizioni europee. «Per onestà devo dire che c’è molto dispiacere, ma dobbiamo sottostare alle regole dell’Uefa e l’Atalanta le segue in modo diligente. Ma tutto ciò non toglie che la visibilità internazionale comunque permane, vari club internazionali ci hanno contatto anche per valutare sponsorizzazioni».
Anche perché Gewiss punta a fare dello sport un elemento fondamentale per il proprio giro d’affari. «Il nostro obiettivo è che a livello globale arrivi a pesare il 20% del giro d’affari. Lo sport in senso totale, l’Atalanta e il calcio è uno dei segmenti, ma abbiamo soluzioni e tecnologie per qualunque infrastruttura. Abbiamo recentemente stretto un accordo di sponsorizzazione con la snowboarder Michela Moioli sempre all’insegna dell’eccellenza sul territorio, ma puntiamo ad essere un riferimento per l’impiantistica sportiva anche per il basket, le piscine, in sostanza a tutto tondo per lo sport in Italia e all’estero».
Un settore, quello dell’impiantistica sportiva, per cui Cervini guarda già al futuro prossimo. «Gli stadi stanno diventando sempre più multifunzionali e intelligenti. E per questo serve una flessibilità importante, anche a livello gestionale, che Gewiss può offrire a 360°, dalla progettazione fino alla manutenzione: anche perché una infrastruttura deve soddisfare al 100% tre stakeholder, cioè giocatori, spettatori e televisione. Oltre all’Uefa che pretende un livello di illuminazione di diverso tipo. E poi l’aspetto smart, devono essere impianti connessi ma anche capaci di avere massima attenzione sui consumi».
Intanto, la partnership con l’Atalanta prosegue, con al centro il nuovo stadio. «La pandemia ha rallentato una serie di evoluzioni, ma il progetto va avanti. Siamo seduti quotidianamente nella progettazione con l’Atalanta, siamo pronti a scendere in campo per tutto il progetto dell’illuminazione. Rinnovo dell’accordo? Il futuro verrà valutato insieme, sono anche le famiglie che faranno le loro valutazioni. Dal punto di vista del business, stiamo facendo tesoro di questa collaborazione, oggi ritorni importanti già ce ne sono. La partnership è stata anche uno stimolo: per l’Atalanta abbiamo realizzato un prodotto come Stadium Pro, realizzato al fine di rendere lo stadio il più bello stadio d’Italia», conclude Cervini.
fonte calcioefinanza.it
By marcodalmen