Chi ben comincia è a metà dell’opera, come è solito dire un detto popolare, ma in attesa di capire quali sembianze potrà assumere quest’opera, meglio soffermarci sulla seconda partenza sprint della Dea.
Della squadra di Gasperini da un quinquennio si dice (e si attesta pure coi fatti) che parta come un diesel nel girone d’andata per poi mettere il pilota automatico dopo le feste natalizie.
Quest’anno però la macchina nerazzurra ha incominciato a carburare già nei primi mesi del campionato, facendo quindi pensare a tifosi e non se fosse veramente l’anno “buono” della Dea.
Le potenzialità rimangono invariate, ma sicuramente il 6-2 di stampo tennistico inflitto all’Udinese garantisce ulteriori punti a favore per chi da agosto ci reputa da Scudetto.
Sembra una scena già vista: L’Atalanta da gennaio parte forte, come testimoniano le goleade inflitte negli ultimi anni per esempio al Parma, Frosinone e Sassuolo, ma rimangono rimpianti per alcune partite di andata che se finite diversamente, avrebbero scritto un esito diverso per la Dea.

Con L’Udinese la Dea pare aver assecondato questo andazzo, ma se è vero che è meglio non avere rimpianti per l’andata, a maggior ragione le vittorie storiche a Torino e Napoli dovrebbero aver sovvertito le sorti nerazzurre. Il calcio dà, il calcio toglie, e può darsi anche che mantenerci in scia da adesso a maggio non basti a riscrivere il nostro destino, ma l’exploit di Udine certamente accresce la nostra consapevolezza di poterlo fare.

 

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