Chi è Pietro Comi, difensore classe 2005 convocato da Gasperini contro il Lecce
Si sa, Gian Piero Gasperini ha da sempre un'occhio di riguardo per i giovani talenti. In occasione della gara di domani contro il Lecce, il tecnico di Grugliasco ha convocato per la prima volta Pietro Comi, difensore classe 2005 della Primavera orobica.
Nato a Treviglio, ma cresciuto a Gessate, veste la maglia della Dea dall'agosto 2014. Aveva inaugurato al meglio l'avvio di questa stagione, la sua decima in nerazzurro, regalando la vittoria all'Atalanta sulla Lazio nella gara d'esordio in Primavera 1. Un evento piuttosto raro per lui, visto che ne aveva segnato soltanto un altro negli ultimi 3 anni (in occasione della sconfitta contro la SPAL in U18).
Pietro è il classico "bravo ragazzo", educato, gentile e altruista. Studia con dedizione, tant'è che ha già superato il test d’ingresso di ingegneria per il Politecnico, e suona il pianoforte, passione che ha ereditato dalla madre. L'amore per il pallone, invece, gliel'ha trasmesso suo papà, non a caso tutti i suoi fratelli (lui è il terzo di cinque) sono calciatori.
Calcisticamente nasce come difensore, sebbene in U17 abbia giocato stabilmente in mezzo al campo, tornando a giocare con costanza nel suo ruolo naturale nella scorsa stagione in U18. È un difensore elegante, dotato di un buon piede e bravo in fase di impostazione.
Quest'anno si è da subito affermato tra i titolarissimi di mister Bosi: ha saltato soltanto tre gare in stagione, di cui una per squalifica. Da quando il tecnico romagnolo è passato alla difesa a 3, Comi svolge il ruolo di centrale, spesso affiancato dal capitano Guerini sulla destra. Il classe 2004, d'altronde, è l'unico difensore con più minuti giocati rispetto a Pietro.
La prima chiamata assoluta tra i professionisti è un premio meritatissimo per un ragazzo che da sempre tutto sé stesso, sia in allenamento che in partita. Un nome di quelli che passano fin troppo in sordina, ma che migliorano costantemente grazie alla loro dedizione e al loro impegno.
Nato a Treviglio, ma cresciuto a Gessate, veste la maglia della Dea dall'agosto 2014. Aveva inaugurato al meglio l'avvio di questa stagione, la sua decima in nerazzurro, regalando la vittoria all'Atalanta sulla Lazio nella gara d'esordio in Primavera 1. Un evento piuttosto raro per lui, visto che ne aveva segnato soltanto un altro negli ultimi 3 anni (in occasione della sconfitta contro la SPAL in U18).
Pietro è il classico "bravo ragazzo", educato, gentile e altruista. Studia con dedizione, tant'è che ha già superato il test d’ingresso di ingegneria per il Politecnico, e suona il pianoforte, passione che ha ereditato dalla madre. L'amore per il pallone, invece, gliel'ha trasmesso suo papà, non a caso tutti i suoi fratelli (lui è il terzo di cinque) sono calciatori.
Calcisticamente nasce come difensore, sebbene in U17 abbia giocato stabilmente in mezzo al campo, tornando a giocare con costanza nel suo ruolo naturale nella scorsa stagione in U18. È un difensore elegante, dotato di un buon piede e bravo in fase di impostazione.
Quest'anno si è da subito affermato tra i titolarissimi di mister Bosi: ha saltato soltanto tre gare in stagione, di cui una per squalifica. Da quando il tecnico romagnolo è passato alla difesa a 3, Comi svolge il ruolo di centrale, spesso affiancato dal capitano Guerini sulla destra. Il classe 2004, d'altronde, è l'unico difensore con più minuti giocati rispetto a Pietro.
La prima chiamata assoluta tra i professionisti è un premio meritatissimo per un ragazzo che da sempre tutto sé stesso, sia in allenamento che in partita. Un nome di quelli che passano fin troppo in sordina, ma che migliorano costantemente grazie alla loro dedizione e al loro impegno.
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