29/03/2021 | 16.00
13

Chiacchiere fuori tempo e luogo - By ReMo

Grandi manovre' a Palazzo Zanca in attesa del voto alla sfiducia. Intese segrete e pubbliche fratture - Normanno.comQuella delle chiacchiere e delle malversazioni per cui certi organi della stampa scandalistica sono famosi, è trasmigrata pesantemente nel mondo del calcio, condizionandone ipotesi e prospettive, spesso a danno della realtà.

L’epoca di questa degenerazione, normalmente allineata alle aperture di mercato, quest’anno si è aperta anzitempo ed a dieci partite dalla conclusione del campionato, già pullula di sane idiozie.

Il fatto è che notizie concernenti trasferimenti e cessioni degli organici delle squadre, hanno potere destabilizzante sulle tifoserie ed ancor di più sui giocatori coinvolti, che si trovano ad ipotizzare un evento, comunque traumatico, della loro carriera, al di fuori dei tempi dedicati.

Gli eventuali interessati hanno la consapevolezza dirimente il vero dal falso, mentre noi lettori, in linea di massima, ci troviamo esposti e senza difesa alcuna, succubi di enormi manfrine.

Sappiamo tutti che la schiera dell’ informazione ufficiale si è moltiplicata con l’avvento dei tanti strilloni informatici che, al corto di notizie, non trovano di meglio che inventarne, al fine di potere ottenere quei clicks da tastiera che danno linfa vitale alla loro immorale sopravvivenza. Siamo invasi da bufale di ogni sorta e specie noi atalantini siamo, al momento, oggetti preordinati di ogni illazione più o meno fondata.

L’attuale rosa dei titolari pare sfilacciarsi, causa i tanti oggetti del desiderio che vorrebbero Luis a Milano, Robin in Inghilterra, Pessina a Milano seconda sponda, Gollini a Roma e Zapata in aree da definire.

Per essere ben lontani dall’apertura del mercato troppi fuochi sono stati accesi, forse ignobilmente precognizzando una società palancaia al punto di voler accelerare i tempi di grassi incassi o forse prospettandoci proprio allo stremo delle nostre disponibilità economiche.

Non importa se, nei fatti, l’Atalanta sia tra le poche società in regola con le prescrizioni contabili e con il pagamento degli stipendi, mentre proprio talune delle società richiedenti sono in situazioni pre fallimentari ed addirittura con ritardi nella corresponsione delle retribuzioni.

Le voci si inseguono a dipingere una formazione atalantina disgregata e da ricostruire, inducendo in molti tra noi, lo sconfortante senso di uno spietato smantellamento.

Va da sé che ci saranno, a tempo debito, possibili cessioni e che il valore di talune nostre pedine si è dilatato al punto che qualcuno cambierà casacca, ma il fatto che il Gasp abbia già ammesso di restare, ‘sempre che qualcuno non si stanchi di me’, rassicura sul fatto che la squadra non verrà intaccata più di tanto e che l’eventuale partente sarà sostituito in conformità.

La cosa curiosa è che le milanesi se la contano e se la cantano determinando di loro iniziativa attribuzioni valutative, irrisorie ed inadeguate, quasi che la trattativa con una provinciale le autorizzi alla più assoluta mancanza di un minimo di considerazione.

Si rilancia in pieno la tracotanza del voler fare i conti senza l’oste, ostentandola come diritto di ruolo e di cartello.

Il tutto è fastidioso, come le zanzare che hanno ripreso i voli, ma purtroppo non sono disponibili prodotti atti ad eliminarle.
Non facciamoci sfinire dalle dicerie e voci di corridoio, spesso senza fondamento alcuno: siamo amministrati con capacità di conduzione, di controllo e di preveggenza.

Piuttosto rallegriamoci del fatto che non si approfitti mai di vergognose connessioni avvilenti che ad altri recano vantaggi assolutamente indecenti.

Siamo, a mio avviso, la società calcistica più virtuosa, di nome e di fatto, negli atteggiamenti, nella conduzione e nella gestione.

A reggerci è la solidità dei concetti e la serietà dei principi: ci reggiamo in piedi con nostri mezzi, leciti e corretti, senza supporti che ci infangherebbero appena al volerli considerare.

Fughiamo paure che si autoescludono dal nostro ambito e guardiamo avanti, agli impegni che ancora ci attendono e che vogliamo onorare, rimandando al poi le operazioni di riassetto.

Siamo una macchina perfetta e non dimentichiamo che i programmi ne prevedono unicamente veri processi migliorativi, specialmente nelle innovazioni.

Fiducia e rispetto per l’Atalanta, la squadra con molto in più, ora e poi.

ReMo
By staff
13 commenti