Cinderella
Persino gazzetta.it sta scrivendo che tutta l'Atalanta avrebbe meritato il pallone d'oro. È in un articolo a firma dell'autorevole giornalista (romano e romanista peraltro) Alessandro Vocalelli. È a pagamento, solo per abbonati, mica come noi dov'è tutto gratis. Amen
Questo grazie anche a quanto dichiarato dal Gasp a Parigi e che riprendiamo a parte. Parole di grande saggezza, responsabilità e riconoscimento verso tutto il nostro ambiente. Quando se ne andrà dalla nostra panchina (Chronos, a volte sei proprio un bastardo...) si scriverà per decenni della sua traiettoria alla Dea e ancora quando molti di noi non ci saranno più sarà sulla bocca di tanti. Noi che abbiamo avuto la fortuna di goderci in diretta questo piemontese burbero e un po' lunatico amato da moltissimi e odiato da parecchi, incapaci di riconoscere in lui un uomo di successo nonostante sia troppo schietto e per nulla politically correct e con l'unico torto di saper fare alla perfezione il suo lavoro.
Penso che nessuno di noi si renda veramente conto della popolarità e della riconoscibilità cui è arrivata la nostra squadra. Ieri sera a Parigi c'era il fior fiore del mondo pallonaro e vedere citata la nostra Dea in quell'ambito è cosa allucinante se si pensa da dove veniamo.
Dobbiamo esserne orgogliosi sia come tifosi che come conterranei. Devono anche esserlo quelli "da fuori", e tantissimi ne abbiamo conosciuti in rete in questi anni, che ci avevano scelto già prima. Pazzoidi che stanno incassando adesso le cedole di una passione insana.
Sentirci accostati, ancora ieri sera, alla favola di Cenerentola (Cinderella, in inglese), è qualcosa di magico, pulito e coerente. Soprattutto alla faccia di chi ha disertato l'appuntamento per protesta.
Tenetevi i mille trofei e i fantastilioni che producete e guadagnate, io mi tengo il Gasp, i Percassi, un signorotto americano a modo, giocatori, dipendenti e persino l'erba verde di Zingonia e del nostro piccolo teatro dei sogni, quel gioiellino che è diventato adesso il Gewiss.
Calep
By staff