21/10/2016 | 10.45
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Cinque buoni motivi per cui è possibile battere l’Inter

Sono ormai passati quasi otto anni da quella magica domenica di metà gennaio, quando l’Atalanta di Delneri giocò la partita perfetta e stracciò l’Inter di Mourinho, quella stessa Inter di Mourinho che dodici mesi dopo conquistò lo storico triplete.

Oggi i nerazzurri milanesi sono tutt’altra cosa: dopo l’impresa del 2010 dello Special One, infatti, l’Inter non è più stata capace di trovare una quadra e, tra una rivoluzione e l’altra, oggi si ritrova ancora senza una vera e propria ossatura.

Domenica gli uomini di De Boer arriveranno a Bergamo con una sola missione: rialzare la testa dopo i ko rimediati con Roma e Cagliari.

Ma l’Atalanta – finalmente – sta bene e ha tutte le carte in regola per vincere. E per regalare un’altra domenica da ricordare ai propri tifosi.

Ecco, così, cinque buoni motivi per cui domenica per i bergamaschi è più che possibile battere quest’Inter.

1- L’ATALANTA IN QUESTA STAGIONE NON E’ MAI STATA COSI’ BENE
Già, dopo un rodaggio forse troppo lungo, gli uomini di Gasperini ora stanno viaggiando nel modo giusto. E domenica scorsa a Firenze se n’è accorta anche la Fiorentina, che è riuscita a strappare un punto con tanta fortuna. Il tecnico piemontese ha trovato l’assetto migliore per questa squadra che dopo la brillante vittoria col Crotone non ha più smesso di fare bene. E sta continuando a crescere…

2- L’INTER, AL CONTRARIO, E’ MESSA MOLTO MALE
Sembra lontanissima, per De Boer, la trionfale domenica di metà settembre in cui i suoi vinsero contro la corazzata Juventus: nelle ultime due uscite l’Inter ha perso a Roma contro i giallorossi e in casa col Cagliari. Giovedì sera una rete di Candreva ha portato una boccata d’ossigeno in Europa League (e regalato i primi tre punti del girone…), altrimenti il tecnico olandese avrebbe perfino rischiato di non essere nemmeno in panchina domenica.

3- L’INTER A BERGAMO HA SEMPRE FATICATO
L’1-4 di due anni fa non deve ingannare: l’Inter al Comunale di Bergamo ha sempre faticato parecchio. Nella stagione 2012-2013 la squadra allora affidata a Stramaccioni – reduce dall’impresa allo Juventus Stadium – incassò un 3-2 pesante che coincise con l’inizio della crisi nerazzurra: decisiva la rete di Bonaventura in apertura e la doppietta di Denis nella ripresa. L’anno successivo le due squadre si divisero equamente la posta in palio: al gol iniziale di Alvarez, infatti, rispose Denis nove minuti più tardi. E la scorsa stagione? Fu 0-0, ma solo grazie agli incredibili miracoli di Handanovic.

4- GOMEZ E PETAGNA VANNO A MILLE. E OCCHIO A KURTIC
Sono il simbolo di un’Atalanta rinata, il Papu Gomez e Andrea Petagna. Il primo, libero di muoversi tra l’out offensivo di sinistra e il centro della trequarti, ha ampiamente dimostrato di essere tornato sui suoi livelli più alti; il secondo, invece, sta crescendo a vista d’occhio: anche quando non segna, strappa applausi e consensi per il grande lavoro che compie per la squadra. E occhio a Kurtic: lo sloveno nelle ultime tre partite è stato sempre tra i migliori in campo.

5- LA DIFESA HA SMESSO DI PRENDERE GOL 
Anche la difesa è finalmente tornata ad essere uno dei grandi punti di forza dell’Atalanta. Come nelle migliori stagioni di Colantuono. Berisha sta dimostrando di meritarsi il posto da titolare tra i pali, Masiello sembra poter arrivare dappertutto (e segna anche, come contro il Torino), Toloi è diventato una sicurezza e Caldara, ultima scoperta, offre sempre più garanzie. Così blindata, l’Atalanta può continuare a risalire la classifica.

 

Fonte: bergamonews.it

By Gandalf
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