COLORI DIVERSI DELLA STESSA PASSIONE

Il mio campionato nel campionato inizia con un miracolo: la moltiplicazione delle focacce e delle bibite. Se fino a oggi la merenda per i tifosi avversari era un evento poco più che simbolico, perché con i miei modesti mezzi più di un vassoio di focaccia e una bottiglia di tè non potevo permettermi, stavolta di vassoi di focaccia ne arrivano a decine, e di bottigliette di acqua e coca cola a centinaia. Prima era un flash mob da dieci minuti: sceglievo un gruppetto di pochi fortunati, merenda veloce e finiva lì. Ora invece ho a disposizione un punto ristoro da fare invidia ai bar dello stadio. I tifosi dell'Atalanta arrivano a frotte, scendono dagli autobus, vengono da me, mangiano e si dissetano, e la focaccia sembra non finire mai. In tanti, del popolo bergamasco, in effetti mi scambiano proprio per un inserviente di qualche bancarella. Prendono la focaccia e la coca cola ("ah, è anche fresca, grazie!") e poi tirano fuori il portafoglio chiedendomi "quanto ti devo?". Alla mia risposta divertita "macché quanto ti devo? È una festa per voi, ragazzi è tutto gratis, benvenuti a Genova!", tutti restano interdetti, mi fanno un sorrisone, restano senza parole e mi chiedono: "Ti posso abbracciare?". In mezzo alla loro meraviglia e al mio spasso i gruppetti di merendari nerazzurri si susseguono, e da parte di ognuno di loro la domanda sorge spontanea: "Scusa eh, ma mi spieghi come hai fatto a regalarci tutto questo?". "Da tre anni fa fino a oggi ho sempre fatto tutto da solo, con un sacchetto di focaccia soltanto". E in effetti c'è qualche tifoso dell'Atalanta della merenda dell'anno scorso che è tornato a trovarmi... "Da quest'anno invece - ed ecco la notizia - la Sampdoria, con in testa il presidente Marco Lanna, ha deciso di sostenermi e di affidarmi una merenda in grande stile da regalare ogni volta ai tifosi ospiti". Peccato che poco più tardi durante la partita ci si sia messo anche il var, a fare regali all'Atalanta, annullando alla Samp un gol che a noi sembrava bello e buono. Pazienza. Per i punti pesanti vorrà dire che aspetteremo gli scontri diretti contro squadre povere come la nostra. Intanto però usciamo dal campo e dallo stadio con l'orgoglio di una prestazione gagliarda, e con la dignità di uno stile Samp ritrovato. E se il miracolo delle focacce da lassù lo avesse architettato un signore chiamato Paolo Mantovani?