Dunque l’Atalanta si rivolge di nuovo alla scuola di ispirazione gasperiniana. Ma se Ivan Juric, ex mediano del Gasp e poi suo secondo, era l’allievo più ortodosso - forse persino troppo legato alla versione primordiale del calcio del suo mentore -, Raffaele Palladino, come riporta la rosea, rappresenta una versione più ibridata rispetto all’originale.

Non solo per la tendenza più marcata a sviluppare sistemi di gioco diversi. La nuova Atalanta del “Palla” perderà qualcosa di gasperiniano dal punto di vista difensivo, mentre ci guadagnerà quando avrà il pallone.

Tra Monza e Fiorentina, Palladino ha offerto in realtà due versioni anche molto diverse del suo calcio: paradossalmente, quella in Brianza si avvicina molto di più alla Dea che verrà, mentre in Viola, pur ottenendo ottimi risultati soprattutto contro le grandi, ha adattato le idee al materiale a disposizione. L’Atalanta tuttavia potrebbe diventare una felice sintesi.