Comunicazioni, contraddizioni & crescita. - by ReMo
Come tutti voi, amici, mi ritrovo in questo sito atalantino per vivere il percorso nerazzurro, fatto di attese, di speranze e di trepidazioni.
Come per ogni cosa che ci sta particolarmente a cuore, desidereremmo sapere e conoscere tutto ciò che avviene, senza mai accontentarci di ogni precisazione e ragguaglio.
La carenza informativa è tale da indurci, più volte a richiedere una dilatazione di tale concetto, ma il silenzio permane persino sulle richieste di rimborso che qualcuno osa avanzare a riguardo di cifre corrisposte ma non godute per l’intervento pandemico.
Periodicamente la presidenza, alternativamente all’A.D. societario, squarcia il silenzio tramite delle comunicazioni, apostrofate da qualcuno di noi, come destabilizzanti o soporifere.
Personalmente propendo per il destabilizzante, in quanto tra le righe, si danno voci anche ai silenzi.
Se ci rifacciamo alla dichiarazioni del Presidente, ci veniva assicurata la inamovibilità delle pedine di grande riferimento che sarebbero dovute restare a Bergamo, eccezion fatta per un grosso nome, che la competizione europea aveva valorizzato in particolare, identificabile in Gosens.
Tutto tranquillo per quanto concerne ulteriori richieste, cui si sarebbe resistito, sempre che le offerte non avessero toccato punte non rifiutabili.
Questo, in sostanza, il concetto trasmesso.
Il succo delle dichiarazioni più recenti, successivamente addotte da Percassi jr. hanno allargato le prospettive di ulteriori vendite, senza contraddire la comunicazione precedente, ma comunque col risultato di seminare vivaci perplessità sulla possibile cessione di Romero, fermo il concetto di sempre che l’offerta risulti consona al suo valore.
La tiepida ammissione di perdere Ilicic, assommata alla partenza di Gosens, ampliandosi a questa terza, inusitata possibilità, ha seminato un certo scompiglio, in quanto riporterebbe grave frattura in un comparto difensivo vicino all’ottimizzazione.
Non sono un profeta e non posso evidentemente che attendere gli eventi, pur concedendomi qualche conseguente considerazione.
Se stacchiamo un biglietto verso una certa destinazione e qui siamo regolarmente trasportati, senza possibilità di contestare detto servizio, non possiamo permetterci digressione alcuna circa qualsiasi determinazione concernente i padroni del vapore.
Da un bel po’ di anni stiamo viaggiando alla grande ed ogni operazione di apparente demolizione è stata invece un arricchimento delle iniziali potenzialità.
Persino il compianto per la perdita di un fulcro della squadra, è andato volgendosi in un ulteriore e considerevole miglioramento dello spettacolo calcistico e del conseguente piazzamento.
In altre parole l’Atalanta ha dato credito al teorema dei cambi vantaggiosi, ove una cessione anche di una pedina rilevante, avrà il presupposto, sino a qui onorato, di migliorare ed arricchire tutto il precedente potenziale.
Il tutto grazie ad una composizione dello staff dirigenziale, in grado di scoprire talenti , acquisirli e crescerli in una logica affinata ed efficiente.
Sono assai poche le realtà in grado di assumersi tutta una linea formativa di questo livello, in effetti si passa dalla ricerca del diamante grezzo alla sua intera lavorazione ed il ciottolo iniziale andrà ad arricchire una vetrina delle meraviglie.
Sappiamo che la tifoseria ama creare i propri idoli e ci si affeziona, inducendo i responsabili addetti alle cessioni, a nicchiare sulle effettive opportunità di vendita dei tesori in esposizione.
Credo, a questo punto, che indicazioni mendaci sulle possibili cessioni debbano essere rimosse del tutto dalle peraltro scarse notizie che vengono passate.
Si dovrebbe ribadire il carattere produttivo della società, rivolto ad accrescere di talenti il mondo del calcio, al fine di commercializzarli, tenendo fermo il principio di sostituire i partenti, con pedine di almeno pari valore.
Una logica non facile da accettare ma percorribile, quantomeno sino al momento in cui la effettiva risposta sul campo darà valore alla teoria.
Necessita che il processo evolutivo della società tenga il passo con la crescita ed il miglioramento della tifoseria, instaurando un rapporto corretto di fiducia, senza infingimenti di sorta, ma nel reciproco rispetto dei ruoli.
Siamo tutti grandi, molti battezzati e taluni vaccinati, comunque vogliosi di un atteggiamento in linea con i propri ruoli, che vogliamo in crescita.
Perchè la crescita deve passare anche da qui.
ReMo
Come per ogni cosa che ci sta particolarmente a cuore, desidereremmo sapere e conoscere tutto ciò che avviene, senza mai accontentarci di ogni precisazione e ragguaglio.
La carenza informativa è tale da indurci, più volte a richiedere una dilatazione di tale concetto, ma il silenzio permane persino sulle richieste di rimborso che qualcuno osa avanzare a riguardo di cifre corrisposte ma non godute per l’intervento pandemico.
Periodicamente la presidenza, alternativamente all’A.D. societario, squarcia il silenzio tramite delle comunicazioni, apostrofate da qualcuno di noi, come destabilizzanti o soporifere.
Personalmente propendo per il destabilizzante, in quanto tra le righe, si danno voci anche ai silenzi.
Se ci rifacciamo alla dichiarazioni del Presidente, ci veniva assicurata la inamovibilità delle pedine di grande riferimento che sarebbero dovute restare a Bergamo, eccezion fatta per un grosso nome, che la competizione europea aveva valorizzato in particolare, identificabile in Gosens.
Tutto tranquillo per quanto concerne ulteriori richieste, cui si sarebbe resistito, sempre che le offerte non avessero toccato punte non rifiutabili.
Questo, in sostanza, il concetto trasmesso.
Il succo delle dichiarazioni più recenti, successivamente addotte da Percassi jr. hanno allargato le prospettive di ulteriori vendite, senza contraddire la comunicazione precedente, ma comunque col risultato di seminare vivaci perplessità sulla possibile cessione di Romero, fermo il concetto di sempre che l’offerta risulti consona al suo valore.
La tiepida ammissione di perdere Ilicic, assommata alla partenza di Gosens, ampliandosi a questa terza, inusitata possibilità, ha seminato un certo scompiglio, in quanto riporterebbe grave frattura in un comparto difensivo vicino all’ottimizzazione.
Non sono un profeta e non posso evidentemente che attendere gli eventi, pur concedendomi qualche conseguente considerazione.
Se stacchiamo un biglietto verso una certa destinazione e qui siamo regolarmente trasportati, senza possibilità di contestare detto servizio, non possiamo permetterci digressione alcuna circa qualsiasi determinazione concernente i padroni del vapore.
Da un bel po’ di anni stiamo viaggiando alla grande ed ogni operazione di apparente demolizione è stata invece un arricchimento delle iniziali potenzialità.
Persino il compianto per la perdita di un fulcro della squadra, è andato volgendosi in un ulteriore e considerevole miglioramento dello spettacolo calcistico e del conseguente piazzamento.
In altre parole l’Atalanta ha dato credito al teorema dei cambi vantaggiosi, ove una cessione anche di una pedina rilevante, avrà il presupposto, sino a qui onorato, di migliorare ed arricchire tutto il precedente potenziale.
Il tutto grazie ad una composizione dello staff dirigenziale, in grado di scoprire talenti , acquisirli e crescerli in una logica affinata ed efficiente.
Sono assai poche le realtà in grado di assumersi tutta una linea formativa di questo livello, in effetti si passa dalla ricerca del diamante grezzo alla sua intera lavorazione ed il ciottolo iniziale andrà ad arricchire una vetrina delle meraviglie.
Sappiamo che la tifoseria ama creare i propri idoli e ci si affeziona, inducendo i responsabili addetti alle cessioni, a nicchiare sulle effettive opportunità di vendita dei tesori in esposizione.
Credo, a questo punto, che indicazioni mendaci sulle possibili cessioni debbano essere rimosse del tutto dalle peraltro scarse notizie che vengono passate.
Si dovrebbe ribadire il carattere produttivo della società, rivolto ad accrescere di talenti il mondo del calcio, al fine di commercializzarli, tenendo fermo il principio di sostituire i partenti, con pedine di almeno pari valore.
Una logica non facile da accettare ma percorribile, quantomeno sino al momento in cui la effettiva risposta sul campo darà valore alla teoria.
Necessita che il processo evolutivo della società tenga il passo con la crescita ed il miglioramento della tifoseria, instaurando un rapporto corretto di fiducia, senza infingimenti di sorta, ma nel reciproco rispetto dei ruoli.
Siamo tutti grandi, molti battezzati e taluni vaccinati, comunque vogliosi di un atteggiamento in linea con i propri ruoli, che vogliamo in crescita.
Perchè la crescita deve passare anche da qui.
ReMo
By staff