Conosciamo gli avversari: il solito Shakhtarao (o Shakhtarinho) con un pensiero in piu' ai connazionali
da bergamonews.it
I campioni d’Ucraina in carica, come da tradizione, si presentano ai blocchi di partenza della Champions League con il solito mix di calciatori ucraini e brasiliani, che da quelle parti è sempre stato decisamente vincente e redditizio. La formazione ucraina, infatti, si è confermata ancora una volta la squadra di riferimento a livello nazionale assicurandosi di conseguenza un posto tra le 36 squadre protagoniste della massima rassegna continentale.
Alle questioni di campo, tuttavia, si affiancano anche quelle relative alle condizioni di guerra che riguardano molto da vicino il Paese e che costringono lo Shakhtar a non giocare le partite casalinghe nel proprio stadio: per questa edizione della Champions, infatti, la casa degli arancioneri sarà l’impianto di Gelsenkirchen, ovvero quello di proprietà dello Schalke 04 dove domani sera (mercoledì 2 ottobre) andrà in scena il faccia a faccia con l’Atalanta.
Per lo Shakhtar si tratterà della seconda partita consecutiva contro una squadra italiana: nella prima giornata del torneo, infatti, Sudakov e compagni hanno pareggiato 0-0 allo Stadio Dall’Ara contro il Bologna, fallendo un calcio di rigore che avrebbe potuto regalare il primo bottino pieno della loro spedizione continentale.
La stagione
In questa prima parte di stagione, al netto del pari a reti inviolate contro la squadra di Vincenzo Italiano, lo Shakhtar sta faticando più del previsto in campionato. Dopo sette giornate, infatti, i campioni in carica hanno collezionato 13 punti su 21 disponibili – frutto di quattro vittorie, un pareggio e due sconfitte – e occupano attualmente il quarto posto già a sei lunghezze di distacco dalla capolista Dinamo Kiev.
I precedenti
I precedenti tra Atalanta e Shakhtar risalgono alla stagione 2019/20 e rievocano dolcissimi ricordi per la formazione nerazzurra. Le due squadre si erano infatti affrontate nella fase a gironi della Champions League. Gli ucraini si imposero 2-1 al Meazza (all’epoca dei fatti casa europea della Dea) ma la gara di ritorno dell’11 dicembre 2019 entrò nella storia come una delle partite più importanti per il club bergamasco: l’Atalanta, infatti, si impose a Kharkiv con un clamoroso 0-3 strappando un’incredibile quanto insperata qualificazione agli ottavi di finale della Champions. Un pagina di storia semplicemente indelebile.
L’allenatore
L’allenatore dello Shakhtar, dall’ottobre del 2023, è Marino Pusic che nella sua stagione d’esordio ha griffato un importantissimo double vincendo campionato e coppa nazionale. Il tecnico nato in Bosnia ma naturalizzato olandese, ha intrapreso il percorso da allenatore muovendo i primi passi in patria dove ha ricoperto il ruolo di allenatore dell’Under 19 del Vitesse prima di lavorare in qualità di allenatore in seconda al NAC Breda e all’Inter Baku (in Azerbaijan). Tornato in Olanda è diventato allenatore ad interim del Twente nell’ottobre del 2017, venendo però esonerato dopo appena tre partite. Torna al timone della squadra olandese al termine della stessa stagione ma non riesce ad evitare la retrocessione in Eerste Divisie. Nell’annata 2018/19, però, vince il campionato e riporta immediatamente il Twente nella massima serie olandese. Archiviata questa avventura, decide di seguire Arne Slot – attuale allenatore del Liverpool – facendogli da vice sia all’AZ che al Feyenoord. Dall’ottobre del 2023, invece, decide di intraprendere un nuovo percorso che lo conduce al timone dello Shakhtar.
La stella
La stella dello Shakhtar è sicuramente Georgiy Sudakov. Il centrocampista ucraino, classe 2002, è di fatto il leader tecnico di una squadra che si poggia essenzialmente sulla sua qualità e sulle sue giocate. Formatosi in patria – partendo dal settore giovanile del Metalist Kharkiv – Sudakov è entrato a far parte del vivaio dello Shakhtar nel 2017, ha esordito in prima squadra nel 2020, ovvero quando di anni ne aveva soltanto 18. Dotato di una cifra tecnica superiore alla media, Sudakov è in grado di orbitare sia da mezzala che da trequartista puro. Con lo Shakhtar ha già collezionato 109 partite ufficiali mettendo a referto 23 gol e 19 assist, mentre a livello di squadra ha già vinto due campionati ucraini e una coppa nazionale.
La probabile formazione
Pusic disegnerà il suo Shakhtar sulle note del 4-3-3. Il riferimento offensivo sarà Traoré, in netto vantaggio su Sikan, e pronto a essere supportato dai due esterni offensivi: Pedrinho più di Zubkov a sinistra, mentre a destra toccherà a Kevin. Nel pacchetto a tre di centrocampo, Marlon Gomes agirà da play, affiancato da Sudakov e da Bondarenko in qualità di mezzali. La difesa, rigorosamente in linea a quattro, sarà composta da Bondar e Matvienko in qualità di coppia centrale con Konoplya e Azarovi sulle corsie esterne. Tra i pali ci sarà Riznyk.
(4-3-3): Riznyk; Konoplya, Bondar, Matvienko, Azarovi; Sudakov, Marlon Gomes/Kryskiv, Bondarenko; Pedrinho/Zubkov, Traoré/Sikan, Kevin. All. Pusic
QUI SOTTO LE FOTO DELLO SHAKHTAR ARRIVATO IERI IN GERMANIA