31/05/2017 | 04.44
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Considerazioni sull'inno

Non sono un esperto, non so esprimermi in termini tecnici quindi mi scuso sin d'ora nei confronti di chi conosce le scienze musicali, di chi le ha studiate, di chi ha composto canzoni e/o le ha cantate.

Il nuovo inno ha sollevato l'interesse di molti che si sono espressi in qualche centinaio di commenti sul nostro sito accendendo anche guerre di religione tra pro e contro.

Un rapido calcolo indica come prevalga nettamente la fazione cui il nuovo inno non piace. Pero' voglio fare altre considerazioni.

A me è balzato subito all'orecchio come la composizione sia divisa in 3 settori molto distinti tra loro. Ne esamino le caratteristiche:

- la prima parte (QUESTA) è una canzoncina per bambini, letteralmente. Ha lo stesso intento delle magliette ai neonati, quello di diffondere il nome dell'Atalanta gia' nella piu' tenera infanzia. E' una canzone buona per l'asilo, senza nessuna connotazione spregiativa, intendiamoci

- la terza parte (QUESTA) ricorda molto il "Forza Atalanta" di Marino Magrin, in versione riadattata per il XXI Secolo. Sembra quasi un jingle, un ritornello leggero e orecchiabile da cantare sventolando la classica bandierina di carta plasticata dalla Creberg.


Sulla seconda parte (QUESTA) vorrei fare qualche considerazione in piu'. La composizione a mio parere è stata ispirata alla canzone da stadio piu' famosa del mondo ("You'll never walk alone", clicca qui) ma anche da inni nazionali d'ispirazione ecclesiastica come quello islandese salito alla ribalta negli europei di un anno fa (clicca qui)

Questo secondo nostro nuovo inno potrebbe funzionare in curva. Ne ho cambiato la tonalita e aggiunto l'eco, provate a sentire QUESTO.

Ho qualche perplessita' sulle tonalita' e sugli acuti (voglio vedere, anzi sentire, i nostri curvaioli su certe note....)

Avrei anche un paio di idee su come convincere i nostri ultras a cantarlo, visto che da sempre sono refrattari a operazioni imposte di questo tipo : basterebbe convincere la testa. Uno, due, massimo tre persone non di piu', il resto seguirebbe a ruota senza battere ciglio...

Detto quindi che plaudo ad un'iniziativa come questa che, senza colpo ferire, ha diffuso non uno ma ben 3 nuovi inni rivolti a target commerciali molto differenti tra loro (a pensar male si sbaglia ma di solito ci si azzecca....) aggiungo ultime 3 considerazioni :

- vorrei sapere quanti tra i nostri tifosi hanno capito che il termine Atalanthem è una contrazione tra il nome della squadra e la parola "anthem" che vuol dire "inno" in inglese. Continua l'imposizione piuttosto indiscriminata di lingue straniere (vedi stadio e quant'altro) che non hanno nessuna presa sulla nostra gente

- personalmente boccio quasi in toto il testo delle 3 canzoni. Si puo' fare decisamente molto meglio

- Non conoscevo e non conosco chi ha composto l'inno, chi l'ha cantato e l'ente che ha creato ed eseguito queste musiche : Sono veramente dei grandi, anzi dei grandissimi, chapeau!.

Ma l'impressione è che l'atmosfera da stadio l'abbiano vissuta sempre e solo da (molto) lontano...

 

Calep

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