Tutti i numeri riportati di seguito sono stati raccolti e aggregati da StatsBomb.
Sono passati tre mesi dal primo punto statistico del campionato. Alcuni trend tra quelli rilevati dopo le prime otto partite sono stati confermati; altri invece sono stati smentiti. È normale che sia così: quando il campionato è giovane e i dati raccolti sono pochi, è possibile che in alcune circostanze siano poco affidabili. Oggi però i numeri raccolti sono molti di più e le considerazioni che si possono fare sono di conseguenza più solide.
È finito il girone d’andata, diciannove partite iniziano a essere rilevanti da un punto di vista statistico, ora che le squadre si sono affrontate tutte. Tra tutti gli argomenti, mi sono concentrato su tre che sono particolarmente decisivi per il campionato: la lotta scudetto tra Juventus e Inter, il possibile approdo di Fiorentina e/o Bologna tra le prime quattro posizioni e inevitabilmente la lotta salvezza. Cominciamo.
Verso Inter-Juventus
Oggi ci sembra un momento lontanissimo, ma le prime giornate sembravano dirci che la lotta scudetto sarebbe stata tra Inter e Milan. I rossoneri, che avevano vinto sette delle prime otto partite del campionato, sembravano tornati all’antico splendore, soprattutto per la velocità con la quale avevano inserito i nuovi innesti dal mercato. In quel momento, la scoppola presa nel derby sembrava un singolo passaggio a vuoto. Come sappiamo, così non è stato. Il Milan, regredito nel gioco, ha ceduto il secondo posto alla Juventus, oltre a non aver passato la tagliola del girone di Champions League. L’Inter invece è sempre lì davanti: lo è per merito, per una vera e propria eccezionalità sportiva rilevata anche dalle statistiche.
Come se non bastasse l’impressione che viene dal campo – l’Inter ha il miglior attacco e la miglior difesa del campionato, una differenza reti che in Italia a questo punto del campionato non si vedeva da sessant’anni – anche gli Expected Goals assegnano la palma di migliore squadra della Serie A ai nerazzurri. Per produzione offensiva l’Inter precede il Napoli: 1,67 xG ogni 90 minuti per la squadra di Inzaghi, 1,4 xG/p90 per i partenopei. In difesa, i nerazzurri sono ancora davanti, stavolta alla Juventus, seppur di poco: 0,65 a 0,69 xG/p90.
L’eccellenza dell’Inter si ritrova in quasi ogni indicatore. Certo, non tira spesso quanto il Napoli, ma certamente sceglie meglio le zone di campo da cui far scoccare un tiro o le situazioni attraverso le quali procurarsi le occasioni migliori: l’Inter è prima per la pericolosità media di ogni conclusione. Non si procura tante occasioni da calcio piazzato quante ne trova la Juventus, ma su azione di gioco manovrata non c’è storia: l’Inter produce più xG di tutte.
51 – L’Inter ha conquistato almeno 51 punti dopo le prime 20 gare stagionali di Serie A solo per la seconda volta nella sua storia, dopo il 2006/07 (54 in quel caso). Armata.#MonzaInter
— OptaPaolo (@OptaPaolo) January 13, 2024
Ci sono due dati che riguardano l’Inter e che sembrano in apparente contraddizione. I nerazzurri sono ben posizionati sia per le occasioni che vengono da una ripartenza, sia per quelle che nascono da un recupero alto. È questa una delle forze dell’Inter, che è una squadra capace di far male in più modi, di interpretare più registri all’interno della partita. Capacità che, insieme all’abilità tecnica degli interpreti, rende la squadra di Inzaghi un vero osso duro per tutti.
Come può la Juventus impensierire i nerazzurri? Nonostante le difficoltà oggettive che una sfida di questo livello presenta, e al di là di quella che sarà l’effettiva distanza in classifica il prossimo 4 febbraio, i bianconeri arriveranno allo scontro diretto con il vento in poppa. Nell’ultimo anno e mezzo, la forchetta tra la qualità delle occasioni prodotte e di quelle concesse si è ampliata. Difensivamente, oggi la Juventus è efficace quasi quanto l’Inter. Offensivamente, anche se non ha ancora raggiunto l’avversaria in valore assoluto (gli xG prodotti dalla Juve ogni 90 minuti sono 1,32), mai gli xG della seconda Juventus di Allegri sono stati consistentemente alti come adesso.
L’Inter può far male alla Juventus in molti modi, mentre è più difficile capire come i bianconeri possono mettere in difficoltà l’Inter. Dalle statistiche i punti di forza dell’una si incastrano con le debolezze dell’altra: la Juventus ha segnato 6 gol da palla inattiva (gli stessi dell’Inter); i nerazzurri hanno subito un solo gol da piazzato (come la Juve). L’Inter si difende bene e concede poche conclusioni in ogni frangente di gioco, ma c’è una modalità che potrebbe creare dei grattacapi agli uomini di Inzaghi: i nerazzurri hanno concesso un numero relativamente alto di conclusioni agli avversari quando sono stati pressati. Per tiri che scaturiscono dalla pressione alta, l’Inter è infatti undicesima in Serie A. Pressare la squadra di Inzaghi può essere efficace, ma è una tattica faticosa, impossibile da tenere per 90 minuti. Soprattutto può essere molto rischioso, perché la qualità tecnica dei nerazzurri nell’uscita dal basso è eccellente e alla Juventus è costata un gol nell’ultimo incontro a Torino.
L’assalto all’Europa di Fiorentina e Bologna
Le due grandi sorprese della Serie A sono Fiorentina e Bologna, capaci di arrivare nei pressi del quarto posto valido per la qualificazione alla prossima Champions League (e chissà che anche il quinto non diventi utile per lo stesso obiettivo). Lo hanno fatto per i loro meriti sul campo, ma anche per le stagioni tutt’altro che eccezionali di Napoli, Atalanta, Lazio e Roma. Il Bologna ha rimediato due sconfitte nelle ultime tre partite e, alla prima del girone di ritorno, è stata superata dall’Atalanta e dalla Lazio, che era la squadra più in difficoltà a inizio campionato. Anche la squadra di Italiano sembra leggermente in calo: dopo le vittorie di “corto muso” contro Verona, Monza e Torino ha rimediato una brutta sconfitta contro il Sassuolo e un pareggio faticoso contro l’Udinese. Vale la pena chiederselo, quindi: Fiorentina e Bologna possono mantenere fino alla fine un piazzamento che vale l’Europa?
Siamo abituati a pensare alla Fiorentina e al Bologna come due squadre dalle preponderanti qualità offensive. La squadra di Italiano che aggredisce alta costantemente, che porta molti uomini in area. Quella di Thiago Motta che distrugge la forma difensiva avversaria attraverso la tecnica e la tattica individuali. In realtà, dai numeri si nota quanto le cose migliori queste due squadre le facciano quando si difendono. Il Bologna è terzo per xG concessi, mentre la Fiorentina è seconda per i tiri concessi agli avversari. La forza del Bologna è nel modo in cui riesce a forzare gli altri a prendere tiri poco pericolosi: solo gli avversari di Atalanta e Juventus tirano più da lontano rispetto a quanto fanno le squadre che affrontano i rossoblù. La Fiorentina soffre pochissimo la pressione avversaria, nonostante sia una delle squadre meno dirette del campionato, che più organizzano una buona fase offensiva su un’impostazione dal basso ordinata.
Le preoccupazioni per entrambi gli allenatori risiedono nell’efficacia degli attacchi. Secondo gli xG, Fiorentina e Bologna sono la settima e la nona forza del campionato. Per gol fatti, escludendo i rigori, la Fiorentina risale una posizione, mentre il Bologna scende di due. La selezione al tiro dei viola è particolarmente inefficace, riescono a tenersi su perché attraverso il gioco riescono ad arrivare più spesso sulla trequarti avversaria o in area di rigore: solo Inter e Napoli hanno più passaggi riusciti in queste due zone di campo. La capacità del Bologna di mettere le tende nell’altra metà campo è molto più limitata. In media i rossoblù completano 2,7 passaggi a partita nella trequarti campo, fanno peggio solo Salernitana, Frosinone, Genoa e Udinese. Insomma, il Bologna da un punto di vista offensivo sembra molto dipendente da Zirkzee, che al momento agisce contemporaneamente da regista offensivo e da finalizzatore. Thiago Motta ha bisogno di altre soluzioni.
Tra le squadre che inseguono è la Lazio che sembra stare meglio. L’inversione di tendenza è evidente dal grafico che mostra gli xG offensivi (in verde) e quelli difensivi (in viola). Però la ripresa è coincisa con la sosta europea e con un calendario abbordabile. La controprova l’avremo subito: gli uomini di Sarri hanno Inter, Napoli e Atalanta nelle prossime tre giornate.
Il Napoli, come la Lazio, ha cambiato registro, ma in direzione opposta, al ribasso. Ancora oggi, se si aggregano i numeri delle prime diciannove giornate, il Napoli è avanti in tanti indicatori statistici. Ma la partenza degli azzurri era stata buona, Garcia aveva raccolto poco ma aveva “prodotto” alcuni numeri migliori del Napoli scudettato. Ora con Mazzarri sono peggiorate sia le statistiche difensive che quelle offensive.
Cosa succede in fondo alla classifica?
Anche in fondo alla classifica la situazione è molto intricata. Stando alle statistiche, nessuna squadra tra quelle invischiate nella lotta per non retrocedere ha qualità spiccate per tirarsi fuori dalle secche in fretta. Dall’ultimo posto, occupato in questo momento dalla Salernitana, fino al Genoa, che è cinque punti sopra la zona retrocessione adesso, nessuno può dirsi tranquillo. Per dire: gli uomini di Gilardino hanno basato le loro fortune sulla fase difensiva, ma devono sperare di ottenere di più dal loro attacco per sopravvivere. La sproporzione che c’è tra quanto poco producono su azione di gioco manovrata (ultimi per xG) e quanto ottengono dalle palle inattive (terzi, dietro solo a Juventus e Inter) non è sostenibile sul lungo periodo.
Oristanio si candida a essere una delle rivelazioni del campionato.
Se oggi fossi costretto a scommettere sulla salvezza di una squadra, il mio euro lo metterei sul Cagliari di mister Ranieri. Per xG in open-play il Cagliari si mette dietro sette squadre. Il suo volume di tiro è pari a quello della Roma. In contropiede i sardi sono micidiali, ma ha ricavato tiri anche dalle situazioni in cui gli uomini di Ranieri scelgono di pressare in alto: in questo fondamentale sono appena dietro l’Inter. Secondo la statistica On Ball Value, che valuta il valore aggiunto di ogni singola azione di gioco, il Cagliari passa la palla con intelligenza, tanto quanto fa il Napoli o la Fiorentina.
Non sono tutte rose e fiori: la qualità tecnica nel dribbling e nei portatori di palla potrebbe migliorare (fatto salvo per Oristanio e Luvumbo che sono tra i primi dribblatori del campionato); molti numeri difensivi dei sardi preoccupano. Detto questo, se la paura non spingerà il Cagliari a rinunciare alle proprie qualità per un calcio più conservativo, la salvezza non sarà un’utopia.
fonte calcioefinanza.it