CR77: "Noi vecchietti, esempi positivi per i più giovani"
Cristian Raimondi è il capitano dell’Atalanta e, sebbene lo spazio in squadra non sia più quello di un tempo, è felice come non mai per la scalata che la Dea sta conducendo in campionato. Ne parla alla Gazzetta dello Sport: “E’ bellissimo. Non ci capita spesso. Mi ricordo di aver vissuto qualcosa di simile da tifoso, ma non da calciatore. Gioisco per questa situazione perché ho sempre messo l’Atalanta davanti a tutto. Vederla lassù è una gratificazione. Il mio sogno è portarla più in alto possibile”.
Il segreto del successo: “Ci sono tanti aspetti. Il presidente Percassi e suo figlio sono presenti al campo e trovano sempre la parola giusta. L’allenatore è affascinante per la sicurezza con la quale trasmette le sue idee. Riesce a farti capire che se lavori in un certo modo anche se inizialmente sbagli poi i risultati arrivano. Gasperini ti fa anche lavorare a un’intensità incredibile e i benefici sono evidenti. Insomma, la strada era giusta fin dall’inizio: bastava solo aspettare. E poi sono esplosi i giovani: loro sono la nostra forza”.
I ‘vecchi’ aiutano: “Io sono qui da tanti anni e ho cercato di aiutare tutti gli allenatori. Io, Migliaccio e gli altri vecchietti crediamo molto nello spirito di gruppo. Quando lavori al massimo in settimana sapendo che non giocherai alla domenica, raggiungi due obiettivi: permetti a chi gioca di allenarsi al meglio e ti fai trovare pronto quando tocca a te. Non è facile star fuori a 20 anni e nemmeno a 35. Ma tutti noi abbiamo una missione: dare il massimo per il bene dell’Atalanta. Mi piace immedesimarmi nell’allenatore, capire le difficoltà che può incontrare e aiutarlo a schivare le insidie. E poi per me è un piacere seguire i giovani. Loro hanno bisogno di esempi positivi. Cerco di dare consigli e per fortuna qui i giovani hanno la testa giusta e sono pronti ad ascoltare. La cosa bella dei ragazzi è che un giorno non sai se sono pronti e il giorno dopo giocano una grande partita. E’ importante gestire i momenti e noi li aiuteremo”.
I piani futuri: “Finché sto bene continuerò a giocare. Poi l’idea è quella di entrare nel settore giovanile e insegnare calcio e… atalantismo”.
La fascia da capitano: “Un onore. Ricordo a memoria tutti i capitani dell’Atalanta da quando sono bambino. E se non fossi un giocatore, sarei in curva a tifare”.
Fonte: italiacalcio24.it