Cronaca di Trento-Atalanta Under 23 2-2: Dea dominante condannata da un rigore inesistente
Un risultato che lascia l’amaro in bocca e una rabbia difficile da digerire. L’Atalanta Under 23 torna da Trento con un punto che avrebbe potuto (e dovuto) essere una vittoria sacrosanta. Al Briamasco, i ragazzi di Modesto giocano una partita intensa e brillante, ma un gol su punizione nei minuti finali di Disanto congela il risultato sul 2-2, rendendo vani i tanti sforzi e la superiorità nerazzurra. Nonostante il pareggio, la Dea resta saldamente al quarto posto del girone A di Serie C, ma la sensazione è che questa squadra meritasse molto di più.
La partita si apre con un episodio che grida vendetta: al 6’ il Trento passa in vantaggio grazie a un rigore trasformato da Di Carmine. Il penalty viene concesso per un contatto tra Artesani e Rada, ma le immagini parlano chiaro: il fallo era nettamente fuori area. Una svista arbitrale clamorosa, ma i nostri ragazzi non si lasciano abbattere. All’11’, Kraja riporta subito i conti in parità con un sinistro chirurgico dal limite, che lascia di sasso il portiere Barlocco. Da quel momento è dominio nerazzurro.
L'Under 23 cresce minuto dopo minuto, mettendo alle corde il Trento. Al 33’ Vlahović supera il portiere avversario con un gran movimento su assist di Cassa, ma un salvataggio disperato di Vitturini sulla linea nega il gol del vantaggio. Pochi minuti dopo, Di Carmine colpisce un palo per i padroni di casa, ma al 38’ è finalmente il momento del sorpasso meritato: Bernasconi, servito magistralmente da un velo di Cassa su assist di Vlahović, scarica un sinistro imparabile sotto la traversa. La Dea vola così sul 2-1.
Nella ripresa i nerazzurri continuano a fare la partita, dimostrando una superiorità netta. Al 54’ Panada ci prova con una conclusione dalla distanza, ma Barlocco si supera. Al 70’ Navarro e Vlahović costruiscono una doppia occasione clamorosa, ma il portiere trentino si conferma in stato di grazia. La squadra di Modesto spinge alla ricerca del gol che chiuderebbe i conti, ma la palla non vuole entrare. Vlahović ha altre due opportunità d’oro, la porta sembra stregata.
E come spesso accade nel calcio, la beffa è dietro l’angolo: all’86’ il Trento trova un immeritato pareggio su calcio di punizione. Disanto disegna una traiettoria perfetta che si infila sotto l’incrocio dei pali, lasciando Pardel senza scampo. Finale amarissimo per la Dea, che paga l’imprecisione sotto porta. Nonostante il colpo subito, l'Atalanta non si arrende e tenta l’assalto finale. Al 92’ Muhameti colpisce una traversa clamorosa e, sulla ribattuta, Cassa non riesce a trovare il tocco decisivo. Il fischio finale sancisce un 2-2 che sta strettissimo alla squadra bergamasca.
È impossibile non sottolineare le decisioni arbitrali discutibili che (per l'ennesima volta) hanno condizionato il match. Il rigore assegnato al Trento, nonostante il fallo fosse chiaramente fuori area, è stato un colpo duro da digerire. L’espulsione di Modesto nel finale per proteste è un altro episodio che alimenta le polemiche. Ma al di là degli errori arbitrali, resta il rammarico per non aver chiuso una partita che sembrava in pugno.