Da "Il Fatto Quotidiano"
Lettera di una lettrice su "Il Fatto Quotidiano" (grazie a "Gibosa")
Gentile Redazione, è da due giorni che a casa mia, complici marito, cognato e due figli maschi, non si parla d'altro che della vittoria dell'Atalanta contro il Valencia, l'altra sera a San Siro agli ottavi di Champions League. Pare che a Milano si sia spostata l'intera città di Bergamo e il trionfo ha qualcosa di miracoloso. Bravi tutti,ma la squadra di Gasperini ha davvero le carte in regola per accedere ai quarti, se non alla finale?
ERMANNA DI CESARE
CARA ERMANNA, di certo l'Atalanta ha le carte in regola per essere considerata, finalmente e ufficiaImente, il fiore all'occhiello del malandato e antiquato calcio italiano. Sono anni che davanti alla tv ci lustriamo gli occhi ammirando il gioco del Barcellona e del Liverpool, dell'Ajax e persino del Salisburgo; e finalmente, dopo figure barbine collezionate in serie, anche noi riusciamo a esportare qualcosa del genere, l'Atalanta,una piccola macchina da gol dai meccanismi quasi perfetti e con interpreti tutti degni della statuetta di miglior attore non protagonista come l'ultimo eroe, l'olandese Hans Hateboer, che essendo il solo a non avere ancora fatto gol, nella partita più importante della storia dell'Atalanta, due sere fa, di gol ha pensato bene di segnarne addirittura due, sempre arrembando, sempre osando, sempre volando come il vento. Se in ltalia ci fosse una notte degli Oscar del Pallone fatta come Dio comanda, il miglior film E vincerebbe l'Atalanta, la miglior regia Gasperini, la migliore sceneggiatura il direttore sportivo Sartori, che non potendo comprare CR7 o Ibrahimovic compra Ilicic e Kulusevski (quando Ilicic sembra al capolinea e Kulusevski nessuno sa chi sia), la migliore colonna sonora i gol segnati in 24 partite di campionato (tetto record) cui si aggiungono i 12 in 7 gare di Champions, i migliori effetti speciali Ilicic e Gomez, quelli che spruzzano genio in ogni giocata, e l'Oscar al merito il presidente Percassi. Nella stagione in cui Sarri, chiamato alla Juventus per portare il bel gioco, abdica da se stesso trasfigurandosi in una copia malriuscita di Allegri, e in cui Conte, portato sulla panchina dell'Inter a milioni all'anno, riesce nell'impresa di uscire subito dalla Champions soccombendo a un modestissimo Borussia Dortmund (che solo ora, con Haaland, Reyna e Emre Canè diventato squadra seria), Gasperini e l'Atalanta ci fanno inorgoglire. E attenzione: perché i miracoli che un anno fa fece l'Ajax, ora in Europa potrebbe ripeterli l'Atalanta. Il nuovo, tanto atteso made in Italy.
PAOLO ZILIANI