Da sciogliere il rebus di Pierluigi Gollini, non riscattato dal Napoli
Per la quarta estate consecutiva l’Atalanta deve sciogliere il rebus legato a Pierluigi Gollini, per tre anni, dal 2018 al 2021, portiere titolare dei nerazzurri quando era un talento emergente del nostro calcio, da tre anni portiere che non trova la squadra giusta per giocare con continuità. Il 29enne portiere bolognese di Poggio Renatico a livello contrattuale sta tornando a Bergamo dopo un anno e mezzo a Napoli, dove era stato chiamato nel gennaio 2023 per fare da riserva al titolare Meret.
Esperienza positiva perché il Gollo ha vinto lo scudetto un anno fa con un paio di presenze decisive e in questa stagione ha collezionato comunque sette apparizioni. Il club partenopeo per ora ha deciso di non riscattarlo alla cifra fissata di 7 milioni, rimandando ad eventuali future nuove trattative (l’Atalanta sarebbe interessata al centravanti argentino Giovanni Pablo Simeone in uscita dagli azzurri).
Difficile pensare ad un ritorno di Gollini al Napoli dopo l’ingaggio di Antonio Conte, che nel 2021-22 non ha mai schierato il portiere nella stagione vissuta insieme a Londra al Tottenham Hotspur. Poi per l’estremo difensore emiliano una parentesi negativa alla Fiorentina, prima del passaggio sotto il Vesuvio.
Portiere di talento, con una buona esperienza internazionale nelle tre coppe europee, Gollini vanta una presenza in nazionale, risalente al 2019, al ciclo del ct Mancini: negli ultimi tre anni ha giocato solo 14 gare di campionato tra Fiorentina e Napoli, disputando però 11 gare europee con Tottenham e Fiorentina.
Potrebbe tornare in Premier League, dove aveva già giocato con Manchester United e Aston Villa: all’Atalanta potrebbe servire come riserva di Carnesecchi nel caso di partenza di Juan Musso che ha offerte da club spagnoli e britannici.
fonte sport.quotidiano.net
By marcodalmen