Dal Pino: "Capienza al 75% è un assurdo, spero presto al 100%"
Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A, ha rilasciato una lunga intervista a margine del Festival dello Sport di Trento. Tanti i temi toccati, il più importante la questione stadi: "Il 75% dei tifosi negli stadi è un passo importante verso la normalità, anche se non capiamo perché in altri contesti, al chiuso, ci sia una capienza al 100%. Ma la Vezzali ha parlato di novità entro una 15ina di giorni e se questo fosse, beh, sarebbe una progressione accettabile che ci porterebbe al pari degli altri campionati anche se in ritardo, visto che loro stanno incassando il 100% dei proventi provenienti dalla vendita dei biglietti già da inizio stagione. Noi abbiamo chiesto il 100% dei tifosi già da luglio, col green pass. Detto questo, va bene che sia al più presto, oltre 15 giorni sarebbe veramente assurdo anche perché parliamo di un sistema che economicamente sta soffrendo davvero molto. La nostra è un'industria molto importante, sia per l'impatto economico ma anche per quello sociale. E la comprensione di certi fenomeni è fondamentale".
SULLE PERDITE ECONOMICHE PER IL MONDO DEL CALCIO
"Attorno al mondo del calcio girano 3-400mila persone ed è evidente che con gli stadi chiusi in tanti non hanno lavorato. Anche ora sapete le difficoltà che abbiamo... Io più che parlare dell'occupazione, parlo del fatto che abbiamo scritto al Presidente del Consiglio e al Governo facendo presente che i soldi investiti nel calcio danno un ritorno al Paese. Siamo moltiplicatori di PIL ed è giusto che ci sia attenzione attorno al nostro mondo. Confidiamo che la lettera mandata con la FIGC con i 7 punti di intervento venga trasformata in realtà nel corso della Legge Finanziaria. Non va disperso l'entusiasmo che la vittoria dell'Europeo ha portato, è molto facile salire sul carro in quella occasione e poi dimenticarsi di quello stesso mondo in altre situazioni".
CALENDARI, TROPPO FITTI SECONDO ALCUNI
"Sugli orari ci sono dei regolamenti e quando le partite vengono fissate nel rispetto degli orari e dei regolamenti non si discute, quelli sono. Sull'intensità del calendario, che è ciò che mi importa, dico che l'affollamento di date è evidente ed è molto preoccupante. I club sono già in grande difficoltà e hanno un patrimonio che sono i giocatori. Però poi si trovano con giocatori che sempre più frequentemente vanno a scadenza o ad avere mezza squadra perché i giocatori vanno in Sud America per gli impegni con le nazionali e rientrano in ritardo... I giocatori non possono avere una esposizione superiore al limite fisico perché poi a rimetterci è lo spettacolo. Quanto più crescono le date di competizioni che non sono competizioni di Serie A, tanto più l'audience e gli investimenti attorno al campionato possono diminuire".
fonte eurosport.it
By marcodalmen