Dalla Premier League alla Serie A: gli stipendi degli arbitri in Europa
Dal massimo campionato inglese a quello italiano, ecco quanto ricevono i direttori di gara per arbitrare le partite dei più importanti tornei nazionali.
Quali sono gli arbitri più pagati nei cinque principali campionati europei di calcio? La rivista statunitense The Athletic ha ottenuto una scomposizione degli stipendi, dei gettoni e dei bonus per gli ufficiali delle migliori cinque leghe europee, che è stata verificata incrociando i dati con le rispettive competizioni.
I risultati di questa analisi dicono che gli arbitri della Liga spagnola sono i più pagati tra le migliori competizioni nazionali in Europa. Il livello dei compensi è molto alto anche in Bundesliga (spinto dai gettoni più alti) e in Premier League, seppur con un divario più ampio tra le cifre più basse e quelle più alte. La Serie A occupa il quarto posto in questa particolare classifica, che si chiude con la Ligue 1 come fanalino di coda.
Quanto guadagnano gli arbitri – Gli stipendi in Serie A
Partendo dall’Italia, come raccolto da Calcio e Finanza lo scorso anno, i fischietti della Serie A percepiscono un minimo di 20.000 euro a stagione per la cessione dei diritti di immagine al primo anno di attività, fino ad arrivare a un massimo di 90.000 euro, sempre a stagione, per quanto riguarda gli arbitri internazionali.
Il gettone per una partita ammonta invece a 4.000 euro per il direttore di gara, mentre per l’addetto al VAR scende a 1.700 euro. Considerando sia la componente fissa (una media tra le cifre per ogni livello), sia i gettoni (su una base media di 20 presenze stagionali) un arbitro di Serie A può incassare mediamente 130.000 euro (quelli con il fisso più alto toccano i 170.000 euro).
Quanto guadagnano gli arbitri – I dati in Premier, Ligue 1 e Bundesliga
Guardando invece agli altri campionati, la Liga spagnola è quella che si posiziona più in alto di tutti. Secondo The Athletic, i direttori di gara percepiscono uno stipendio fisso intorno ai 150.000 euro e 4.900 euro per dirigere una partita. Gli addetti VAR si “fermano” invece a 2.500 euro. Considerando anche in questo caso una media di 20 partite a stagione e aggiungendo 25.000 euro di diritti di immagine (legati all’accordo con Wurth Group per la divisa) si arriva a circa 273.000 euro per chi dirige gli incontri.
La Liga è seguita dalla Bundesliga, campionato in cui si va da un minimo di 60.000 a un massimo di 80.000 euro annui di compenso fisso, passando da 70.000 euro come fascia intermedia, il tutto in base all’esperienza. In questo caso si aggiungono però dei gettoni maggiori: 5.500 euro per una partita diretta in campionato e 2.000 euro per un addetto VAR. In media, un direttore di gara del massimo torneo di calcio tedesco riesce dunque a incassare 180.000 euro.
Terzo posto per la Premier League, il torneo calcistico nazionale più ricco. I direttori di gara incassano in questo caso una somma fissa che va da 85.000 euro, passa per 120.000 euro e arriva a un massimo di 170.000 euro, a seconda del livello degli arbitri. A queste cifre si aggiungono 1.300 euro per partita o 1.000 euro (in caso di VAR). In questo caso – considerando sempre una media di 20 gare diretta – la media, sulla base anche dei compensi fissi, tocca quota 151.000 euro.
In Ligue 1, ultimo tra i top 5 campionati, gli arbitri sono pagati tra i 77 e i 78.000 euro come compenso fisso, somma alla quale si aggiunge un gettone che va dai 3.340 euro ai 3.360 euro. Per gli addetti VAR la somma è invece più bassa, nell’ordine dei 1.000 euro. In questo modo gli arbitri, con 20 partite in media dirette, possono incassare in media 144.000 euro.
Quanto guadagnano gli arbitri – Le coppe europee
Non va dimenticato che i direttori di gara incassano anche per le sfide europee, dalla Champions League alla Conference League. Secondo i dati ufficiali della UEFA sono tre le indennità che vengono riconosciute ai direttori di gara per una partita di Champions League:
200 euro al giorno, calcolati dal giorno di partenza per andare ad arbitrare una gara a quello di rientro;
200 euro una tantum (per spese quali trasporti locali, parcheggi, visti, hotel vicino all’aeroporto prima della partenza o dopo l’arrivo, ecc.);
L’indennità vera e propria per l’incontro da dirigere (qui la cifra cambia a seconda della categoria dell’arbitro e dal ruolo del componente della squadra arbitrale).
La UEFA distingue gli arbitri e gli assistenti in due categorie: first (quelli che percepiscono compensi inferiori) ed elite (quelli che percepiscono compensi superiori). Per questa seconda categoria, i compensi sono: 5.000 euro per un match fino agli ottavi di finale e 6.000 euro per le gare dai quarti di finale in avanti, finale compresa.
fonte calcioefinanza.it
By marcodalmen