Dalle norme agli arbitri: perché la Serie A vuole l’indipendenza dalla FIGC
I 20 club del massimo campionato hanno pubblicamente richiesto più autonomia dalla Federcalcio lo scorso febbraio e puntano al riconoscimento prima dell’Assemblea Straordinaria del 4 novembre.
In attesa della proposta della Lega Serie A, su autonomia e rappresentatività del massimo campionato italiano, da presentare entro domani al presidente FIGC Gabriele Gravina, sono ancora diversi i nodi da sciogliere in vista dell’Assemblea Straordinaria del 4 novembre che decreterà il cambio dello statuo federale.
Come riporta l’edizione odierna del La Gazzetta dello Sport, per comprendere al meglio le varie questioni sospese fra Lega e FIGC bisogna tornare a inizio anno, quando i 20 club del massimo campionato hanno richiesto pubblicamente più autonomia rispetto alla Federcalcio, invocando un modello molto simile alla Premier League e al suo rapporto con la Football Association.
Perché Serie A vuole autonomia FIGC – Il motivo principale e le aree di interesse maggiore
Certamente non si può parlare di novità , visto che tale sentimento era conosciuto ormai da diverso tempo fra i club e gli addetti ai lavori. Parte tutto dal desiderio di veder rispettato in proporzione il maggior peso economico della Serie A, motore indiscusso di tutto il sistema calcio in Italia. E per una delle rare eccezioni, la richiesta di maggiore autonomia è appoggiata da tutti i 20 club del massimo campionato.
Le aree in cui i club vorrebbero muoversi in maniera autonoma sono diverse: i criteri di iscrizione al campionato e quindi delle licenze, le liste con il numero di giocatori delle squadre, le regole sugli extracomunitari e sui settori giovanili. E ancora l’organizzazione dei campionati, (oggi si passa comunque dalla FIGC per le date di inizio, fine, e qualsiasi altro punto), in tema di regole della classifica (per esempio criteri per classifica avulsa, eventuali playoff/playout all’interno della categoria), numero di sostituzioni (nei limiti dei regolamenti FIFA) ma anche campi e maglie da gioco, seconde squadre e arbitri, avviando un processo verso il professionismo totale.
Nella sostanza, la Serie A vuole avere mano completamente libera per tutto quello che riguarda il suo campionato, soprattutto a livello normativo-organizzativo. Si va dai temi assicurativi al recupero delle gare, passando per i codici di autoregolamentazione delle società , ai principi informatori o ancora sulla questioni che riguardano le rose. Ma anche, più semplicemente, la cerimonia pre e post gara, e sugli accessi al recinto di gioco. Tutto questo, a oggi, deve essere condiviso con la FIGC, ma in futuro i club della Serie A puntano a una autonomia assoluta. Ma serve prima un accordo con la Federcalcio di Gravina.
fonte calcioefinanza.it