11/06/2025 | 09.09
18

DAZN, il caso Ligue 1 e l’incognita che inquieta i presidenti di Serie A


Il retroscena al Festival della Serie A di Parma, dove preoccupano i segnali: dopo la rottura con la Ligue 1, anche i club italiani temono per il futuro del maxi-accordo sui diritti tv.

Il Festival della Serie A, tenutosi a Parma quest’anno tra venerdì 6 e domenica 8 giugno, è dall’anno scorso il punto d’incontro delle varie anime del calcio italiano, da quelle più legate al campo sino a quelle più tipicamente dirigenziali.

Quest’anno, complice la presentazione dei calendari della nuova stagione e l’assemblea della Lega Serie A tenutesi entrambe venerdì 6 sempre nella città emiliana, il Festival è stato il vero e proprio crocevia di molte tematiche vista la presenza della stragrande maggioranza dei presidenti e massimi dirigenti dei club di Serie A che appunto sono giunti nel capoluogo ducale per poter presenziare agli eventi.

Entrando nello specifico, i temi dell’assemblea di Lega di venerdì 6 erano ufficialmente aspetti tecnici, come ad esempio prevalentemente l’accordo collettivo con l’Associazione Italiana Calciatori.

Però, secondo molti presidenti di Serie A che questa testata ha potuto incontrare in quei giorni nella città emiliana, c’era una sorta di convitato di pietra che albergava nell’assise. Un tema che più di altri preoccupa numerose persone apicali dei club della nostra massima categoria: ovvero se l’intesa con DAZN, che prevede la corresponsione alla Lega di 700 milioni di euro a stagione sino al 2029 per un totale di 3,5 miliardi in cinque anni, sia destinata a durare negli stessi termini di ora oppure possa essere rivista al ribasso visto il notevole ridimensionamento degli organici nella controllata italiana del colosso di streaming guidato da Lev Blavatnik. Se non addirittura interrompersi prima, nel solco di quanto successo in Francia dove, dopo un lungo scontro, DAZN e la Ligue 1 hanno trovato un accordo per risolvere anticipatamente, al termine dell’annata 2024/25, il contratto quinquennale firmato la scorsa stagione.

DAZN-Ligue 1, la rottura dell’accordo in Francia

In particolare infatti DAZN lo scorso 30 gennaio aveva depositato una causa contro la lega calcio francese (LFP) al tribunale commerciale di Parigi chiedendo un risarcimento di 573 milioni di euro, di cui 309 milioni di euro per “frode sul prodotto” e 264 milioni di euro per “inadempienze osservate”, scegliendo di congelare una parte della terza rata (su cinque stagionali), pagando solamente la metà della somma dovuta come terza rata (35 milioni di euro) e depositando il resto su un conto vincolato.

DAZN, in sostanza, sosteneva di essere stata ingannata dalla lega riguardo al prodotto acquistato. In primo luogo, partendo dal fatto che i dati sul numero di abbonati del ciclo precedente e sui ricavi generati, trasmessi dalla Ligue 1 alla piattaforma prima dell’accordo, sarebbero molto distanti dalla realtà. Inoltre, la contestazione riguardava anche il mancato impegno dei club per quanto riguarda la realizzazione dei contenuti aggiuntivi (interviste, dietro le quinte ecc) per cui però poche società avrebbero effettivamente collaborato. Infine, l’altro aspetto per cui aveva richiesto il risarcimento riguardava la pirateria, il marketing e la protezione dell’esclusività dei diritti acquistati, accusando la LFP di non fare abbastanza per contrastare la pirateria nello specifico.

Lo scorso 2 maggio, tuttavia, le due parti sono arrivate ad un accordo per la risoluzione anticipata del contratto per i diritti tv, con DAZN che quindi ritirerà la causa in tribunale, pagherà le ultime due rate dovute ma potrà svincolarsi a fine stagione, anticipando una clausola (già prevista in fase di trattativa) che prevedeva la possibilità di uscire dal contratto a partire dall’1 dicembre 2025 nel caso in cui la piattaforma non avesse raggiunto 1,5 milioni di abbonati.

L’ingresso del fondo PIF e la strategia di DAZN

Va anche detto però che se in Francia ci sono stati problemi ed è innegabile il ridimensionamento dell’organico nella controllata italiana, il gruppo DAZN a livello mondiale ha visto nello scorso mese di febbraio l’ingresso nel suo capitale di uno dei player più grandi della finanza mondiale, ovvero il fondo sovrano saudita PIF. E non a caso è proprio il gruppo di Blavatnik a essersi assicurati i diritti televisivi per tutto il mondo del Mondiale per Club, che si appresta ad iniziare. Ma se a livello mondiale non sembrano esserci problemi è la situazione italiana a preoccupare i presidenti.

calcioefinanza.it

By marcodalmen
18 commenti
dolcissimo2
11 Giugno 2025 | 19.13

praticamente ho sky sport da sempre,finche la'talanta e in coppa lo tengo poi byby

credo
11 Giugno 2025 | 17.09

succedesse una cosa del genere in italia economicamente saremmo una potenza, visto che siamo gli unici a fare player trading + ricavi uefa. Per quanta riguarda i ricavi da stadio, qualcuno ha novità sulla realizzazione del museo sotto la curva sud?

unodibergamo
11 Giugno 2025 | 15.13

Le società fanno bene ad essere preoccupate perchè a mio avviso l'operazione "serie A" di DAZN da un punto di vista puramente finanziario è un buco nero senza fondo.


Con l'assegnazione dei diritti della serie A a Dazn e con Sky che si è tenuta le coppe, la Lega Calcio (e con loro Dazn) immaginava che la gente facesse il doppio abbonamento alle pay-tv.


Aspettativa miseramente fallita e non c'è niente di nuovo sotto al sole perché è dai tempi di Stream vs Tele+, poi di Sky vs Mediaset ed ora di Dazn vs Sky che la storia del calcio in TV in Italia dimostra che due player non sono sostenibili .


Unica via di uscita a mio avviso (che forse sarebbe anche un modo per "contenere" la pirateria) è quella di tornare ad un solo player titolare di tutti i diritti del calcio (serie A, coppe europee e Premier e forse dico anche serie B) che offra differenti opzioni di abbonamento, compresa la possibilità per la serie A di acquistare anche solo le partite in trasferta della propria squadra.


unodibergamo

In risposta a: unodibergamo

11 Giugno 2025 | 15.18

Ma siccome le società sono ingorde, cieche ed il loro management vive in un mondo parallelo ed auto-referenziale questa cosa non succederà.

SudatoDinverno
11 Giugno 2025 | 14.54

Dazn non avrà mai un centesimo da me: 

telecronache imparziali, doppiopesismo a favore delle solite, approfondimenti per le solite. 

Qualità pessima, streaming spesso non in alta risoluzione a causa dei problemi della piattaforma, costa uno sproposito. Infine, si tratta di un prodotto mediocre che fanno stra pagare. 


Nemesis68

In risposta a: SudatoDinverno

11 Giugno 2025 | 15.10

Descrizione perfetta con cui concordo pienamente, Dazn non mi avrà mai.

Ludvik_van

In risposta a: SudatoDinverno

11 Giugno 2025 | 21.02

aggiungo replay mostrati o non mostrati ad arte.

Nightwish
11 Giugno 2025 | 14.42

Per quanto mi riguarda se abbandonasse DAZN sarebbe solo meglio, preferivo quando c'era Sky e potevo abbonarmi a Blue Sport di Swisscom (potevo rivedere le partite in replay, oppure registrarle). Costava anche meno. 

E-E-Evair
11 Giugno 2025 | 14.29

I Presidenti dovrebbero mettere un salary cap, ragionare come Lega unita che coinvolge anche le piccole per aumentare il livello del campionato in ottica mutualistica (maggiore redistribuzione a quelle a dx della classifica) e ridurre gli ingaggi di loro signori.  

Se abbassi i costi e redistribuisci (dal mio punto di vista anche parte dei soldi che prendono quelle che vanno in Champions) accetti meno ricavi dalla parte che può far pagare meno.

...un circolo virtuoso insomma ma si può ottenere se le grandi coinvolgono seriamente le piccole...

pavia
11 Giugno 2025 | 14.10
Forse sono uno dei pochi che se non va allo stadio ( e ci vado pochissimo) la sento alla radio e poi guardo hightlight al giorno dopo
Oiggaiv
11 Giugno 2025 | 13.29

Solo Atalanta quando non sono allo stadio e qualche partita estera, il resto avanza, spezzatino 🖕

pierangeloo
11 Giugno 2025 | 12.05

Con  vecchio "novantesimo minuto" non perdevo un gol...

Oggi, col calcio spezzatino , si è  perso il fascino di questo bellissimo sport.

Solo dea allo stadio. Al bar se in trasferta. 


patatinaliscia
11 Giugno 2025 | 11.52

Solo stadio, nemmeno hilights. Avrei la possibilità ma....del bü gha rie mia

Brownz
11 Giugno 2025 | 11.30

Ahhh ecco ora si spiega la campagna della Figc contro la pirateria...

Lorenz67
11 Giugno 2025 | 10.30

parlo per me... abbonato in passato... malgrado ami la Dea e la segua al Gewiss diciamo che l'interesse per il resto del campionato (di cui prima raramente perdevo una partita) ormai e' scemato a livelli minimi... guardo magari quella che indirettamente coinvolge i destini dell'Atalanta ma spesso mi trovo annoiato o, peggio ancora, addormentato dal basso livello di spettacolo (spesso soporifero) che gran parte delle nostre squadre offrono.. per cui pensare di rifare un abbonamento ad una pay tv oggi come oggi e' per me assolutamente fuori luogo. Mi guardo quando capita qualche partita di calcio estero delle squadre che danno spettacolo e mi rifaccio abbondantemente la bocca in attesa di "andare all'Atalanta" ;) 

neno1982

In risposta a: Lorenz67

11 Giugno 2025 | 10.40

La penso come te, vado allo stadio e seguo le partite in trasferta in tv (o a casa o al bar). Delle altre squadre ormai non guardo più nemmeno le sintesi... Ho mantenuto solo Now TV perché ci sono altri sport che mi interessano.

Finché non torneranno a offrire pacchetti squadra e singoli eventi secondo me sono destinati a fallire.

snowman

In risposta a: Lorenz67

11 Giugno 2025 | 12.38

La partita di A alla sera è ottima come camomilla. La uso spesso

Brenno
11 Giugno 2025 | 10.00

prima o poi questo mondo del calcio imploderà come la "bolla dei tulipani"