11/06/2020 | 18.10
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De Zerbi: "Al di là dell'allenamento a casa, tanti hanno trascorso il periodo in maniera sedentaria"



Roberto De Zerbi, allenatore del Sassuolo, ha parlato in esclusiva a TMW Radio, durante Maracanà. Lunga chiacchierata con il tecnico neroverde che ha parlato delle voci di calciomercato sui big neroverdi ma anche del suo futuro. Ecco le sue parole:

Dopo un mese di allenamento, cosa può dire della sua squadra? Sarà una ripresa normale o difficile?
"E' particolare, è vero che la sosta è stata lunga ma particolare. Al di là dell'allenamento a casa, tanti hanno trascorso il periodo in maniera sedentaria. E' una cosa nuova per tutti. Ho notato come se ci fosse un pò di polvere, sia a livello fisico che tattico. Quanto prima sarà tolta e si torneranno a vedere le cose di prima. Ci sono errori banali, movimenti non coordinati. Si rischiano infortuni per questo, perché la velocità del cervello è più alta di quella delle gambe. Per questo abbiamo puntato sulla gradualità degli allenamenti".

Ha notato anche paura?
"Li ho sentiti tutti durante il lockdown, almeno tre-quattro volte tutti, ho cercato di star vicino a quelli che si sono fermati da soli a Sassuolo. Un pò di paura era normale averla per uno straniero da solo qui era ancora più difficile".

C'era qualcuno che non voleva riprendere?
"Tutti volevano riprendere, con garanzie al livello di salute. Con il dovuto rispetto per chi non c'è più".

Che tipo di campionato si aspetta?
"Paga sempre la qualità, che può essere messa in discussione dall'aspetto atletico. Qualche sorpresa ci sarà, ma chi saprà gestire le rotazioni avrà meno infortuni, vedremo chi saprà stare sul pezzo per tre volte a settimana. Giocare a porte chiuse è pesante, soprattutto per chi è abituato al pubblico. Ma la qualità dei giocatori farà la differenza, come sempre".

La ripresa del Sassuolo con l'Atalanta. Come la state preparando la partita?
"Saremo a Bergamo e Milano, nei posti che hanno vissuto di più il dramma del Covid. Stiamo preparando non partita per partita perché poi ci saranno defaticanti e rifiniture, fai fatica a preparare il piano gare, ma si deve lavorare sui principi generali e su 20 giocatori perché tutti sappiano cosa fare. Ci sarà bisogno di tutti sia nelle varie partite che nelle stesse partite. La mossa dei cinque cambi è una delle più intelligenti fatte dal calcio in questo ultimo periodo".

Teme una distrazione dal calciomercato? Boga e Locatelli, quale il più pronto per il grande salto?
"Sono pronti sia loro due ma anche Berardi ma anche Traorè, Djuricic. Sono fortunato perché alleno una squadra di grande talento. Il mercato purtroppo o per fortuna incide sempre, le voci ormai circolano sempre, 12 mesi su 12. Venendo da tre mesi senza calcio, viene fuori la passione. Se uno ama questo sport, può essere solo in parte deconcentrato da certe voci, quando si allena e gioca il focus resta lì, non credo che ci siano grandi problemi su questo".

Boga è anche un giocatore pronto per fare tutta la fascia? E' più attaccante o esterno che aiuta la difesa?
"E' un talento naturale, abbiamo visto che nell'uno contro uno è forte, scherzando dico anche contro due o contro tre perché è la verità. Doveva mettere a posto l'attacco in profondità e la fase difensiva, un pò sconosciuta. Faceva la fase difensiva tanto per farla, non per essere prezioso. Nell'ultimo periodo è cresciuto tantissimo anche sotto questo aspetto. Stamattina riguardavo l'allenamento di ieri pomeriggio e adesso lo prendo ad esempio per come attacca la profondità. Ora è un giocatore a tutta fascia, così come fa Berardi da tempo. Per me è un profilo molto importante, non ne vedo tanti in giro con le sue qualità".


Lei è pronto per il grande salto?
"E' una domanda trabocchetto perché se rispondo che son pronto manco di rispetto al Sassuolo, al quale devo essere riconoscente, se dico che non son pronto sembra che non sia pronto ad andare. Non ci si può mai definire pronti. C'è il trucco del risultato e delle variabili che ci sono. Alleno da otto anni. Se sarà in Serie A sarà al quinto anno. Qualcosa ho fatto, non mi sento ancora completo ma lo spero anche a 50-55 anni".

Dunque si può dire che non ha fretta e che se arriva una chiamata sta alla finestra e si ascolta?
"Ho talmente tanti impegni... A me le voci non distraggono, io ho tanti impegno e penso a presentare la mia squadra al 100% e quando si hanno 3 cambi gli allenatori rischiano di fare errori, con 5 non ci scappo".

Mi dicono che lei è dolcemente asfissiante con i calciatori, come Conte. Come si definisce come tecnico?
"Ci sono 60 milioni di allenatori, qui dobbiamo tenerci stretto il lavoro. Vivo per il calcio e per quello che faccio. Voglio essere d'aiuto ai miei giocatori. Sono pesante ma come tutti".

Cosa si aspetta dal campionato?
"Penso che i valori visti si confermeranno. La Juve parte ancora favorita, la qualità paga sempre. E poi ci sono tante incognite che verranno fuori nel percorso di questo mini-campionato. Non sarà un finale normale, ma il valore esce sempre. Juve, Lazio, Inter e Atalanta partono davanti a tutte. Le squadre non abituate a tre partite a settimana patiranno".

Quali giovane gli piacerebbe allenare?
"Mi piace molto Tonali e lo vedo un giocatore completo. Ha tecnica, cambio di passo, forza fisica, un po' di tutto. Avere allenato Locatelli per due anni e verderlo maturare è stato un privilegio, è da grandissimo club e spero di poterlo allenare ancora".

Vorrebbe avere i problemi di abbondanza in attacco che ha Sarri alla Juve?
"Io ho Defrel, Boga, Caputo, Haraslin, Traoré, Berardi e Djuricic, ho tanti problemi anch'io e ho spostato un centrocampista sulla trequarti per avere un problema in meno il giorno prima della partita"

fonte sassuolonews.net
By marcodalmen
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