Diabbolik
A volte ci si chiede come funzionino le cose in certi contesti.
Va bene che Zingonia sbagli il profilo di Bergamo sulla maglietta, errore magari agevolato dal fatto che non tutti quelli che intervengano nella produzione conoscono alla perfezione la città ma sbagliare il cognome di un proprio giocatore quando sono presumibilmente tanti a leggere la scritta prima che vada in campo, beh quello è veramente inconcepibile. È quanto successo ieri sera alla punta ucraina Dovbyk. Diabolico, anzi è romano, diabbolico.
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