Disamina tattica che tenta di giustificare l'esplosione dell'Atalanta
di Raffaele Mastrolonardo
http://www.gqitalia.it
I punti a partita dell’Atalanta
La squadra di Gasperini vola in classifica. E le statistiche dicono che finora si tratta della migliore stagione del tecnico nerazzurro
Di lui dicevano che era un grande tecnico. Ma solo a Genova. E i risultati confermavano. Finora.
A 58 anni e alla prima stagione all’Atalanta, Gian Piero Gasperini sta infine dimostrando di essere uno dei migliori allenatori italiani anche quando i suoi giocatori non indossano la maglia rossoblu del Genoa.
La sua squadra è quarta in classifica a pari merito con la Lazio, è imbattuta da otto incontri e reduce da cinque vittorie consecutive con tanto di vittime illustri come Napoli, Inter e Roma.
Il tecnico ha rischiato l’esonero dopo la sconfitta con il Palermo alla quarta giornata ma da quel momento i suoi hanno ingranato un’altra marcia.
Lo dice la classifica. Lo ribadiscono i numeri. Dalla débacle con i siciliani in poi, “Papu” Gomez & C. hanno costantemente superato gli avversari in due indicatori importanti e ben correlati con l’esito dei match e la classifica finale: i tiri da dentro l’area e quelli nello specchio.
La squadra di Gasperini vola in classifica. E le statistiche dicono che finora si tratta della migliore stagione del tecnico nerazzurro
Di lui dicevano che era un grande tecnico. Ma solo a Genova. E i risultati confermavano. Finora.
A 58 anni e alla prima stagione all’Atalanta, Gian Piero Gasperini sta infine dimostrando di essere uno dei migliori allenatori italiani anche quando i suoi giocatori non indossano la maglia rossoblu del Genoa.
La sua squadra è quarta in classifica a pari merito con la Lazio, è imbattuta da otto incontri e reduce da cinque vittorie consecutive con tanto di vittime illustri come Napoli, Inter e Roma.
Il tecnico ha rischiato l’esonero dopo la sconfitta con il Palermo alla quarta giornata ma da quel momento i suoi hanno ingranato un’altra marcia.
Lo dice la classifica. Lo ribadiscono i numeri. Dalla débacle con i siciliani in poi, “Papu” Gomez & C. hanno costantemente superato gli avversari in due indicatori importanti e ben correlati con l’esito dei match e la classifica finale: i tiri da dentro l’area e quelli nello specchio.
Proprio la capacità di tirare da posizioni, almeno in teoria, più favorevoli e di impedire agli avversari di fare altrettanto è diventato uno dei marchi di fabbrica della formazione bergamasca che in questa statistica si conferma nell’élite della Serie A.
Complessivamente, l’Atalanta concede 6,1 conclusioni a match dall’interno dei 16 metri: solo cinque squadre fanno meglio.
Ma c’è di più. Come raccontano i dati del sito WhoScored.com, la Dea è, insieme al Milan, la formazione che regala agli avversari la più bassa percentuale di tiri ravvicinatissimi, vale a dire da dentro l’area piccola: partono da lì appena il 3% delle conclusioni di chi affronta l’Atalanta.
Questa solidità difensiva è forse l’elemento più piacevole del Gasperini in versione bergamasca. Il tecnico piemontese si è sempre fatto apprezzare per un calcio aggressivo caratterizzato da una pressione esasperata fin dal limite dell’area di rigore degli avversari. Un atteggiamento spregiudicato che, quando non è applicato alla perfezione, porta (e in passato ha portato) le sue squadre a concedere spazi e occasioni.
Quest’anno non sta accadendo. Anzi, i dati dicono che, almeno finora, questa è la creatura gasperiniana più equilibrata ed efficiente. E non si tratta solo della media punti. I numeri dell’Atalanta versione 2016/17 sono tutti superiori a quelli della migliore stagione del coach di Grugliasco, il 2008/09.
Allora il Genoa, con Diego Milito e Thiago Motta, arrivò in zona Champions League cedendo l’accesso alla massima competizione europea alla Fiorentina solo per colpa degli scontri diretti.
Oggi, se guadiamo a risultati e statistiche, Gasperini sembra intenzionato a superare se stesso e il proprio passato genoano.
I tifosi nerazzurri possono sognare.
By staff