23/12/2017 | 01.23
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Donati, doppio ex : "Mi son sparato dieci ore di auto per Everton - Atalanta"

E’ intervenuto nel pomeriggio di ‘TMW RADIO’, all’interno di ‘Tribuna Stampa’, l’ex giocatore di Milan e Atalanta Massimo Donati, con il quale si è parlato sia dei rossoneri che dei bergamaschi, che si sfideranno nel weekend.

Milan, il fallimento sul campo è più figlio di un mercato non all’altezza o di problemi societari?

Problemi societari? Non ci credo molto, non credo che incidano molto. Sono stati comprati tanti buoni giocatori, ma non sono campioni. Difficile poi trovare subito la quadra cambiando 9/11.

Non ha funzionato anche la programmazione?

Sicuramente Montella stava facendo il suo lavoro, ma il bilancio non era sicuramente positivo. All’Atalanta c’è programmazione, c’è settore giovanile, una struttura che funziona bene e ottimo staff. Quando lavori bene, i frutti si vedono.

Non era meglio cambiare prima e favorire l’inserimento di Gattuso prima della sosta per le nazionali?

Forse si, adesso dire cosa era meglio fare non è semplice. Un allenatore nuovo non può inculcare le sue idee immediatamente. Avranno avuto le loro motivazioni. Dobbiamo dare tempo a Gattuso di far esprimere le sue idee di calcio. Sta cercando di fargli dare il meglio. Non è semplice ma spero ci riesca.

Festa di Natale annullata e ritiro: fa arrabbiare questa scelta?

Non mi piace il ritiro lungo, sono sempre controproducenti, soprattutto per chi ha famiglia. Sono delle punizioni che si danno. Quando farò l’allenatore, di sicuro non lo farò. Non è il modo per uscire da situazioni complicate.

Aspettative troppo alte su Bonucci o la situazione del Milan ha influito?

CI ho giocato nel Bari, ha grande personalità, è stato fortunato perché alla Juve ha fatto bene ma aveva anche giocatori forti che lo hanno coperto anche nelle sbavature. E’ forte ma deve avere vicino gente che lo aiuta. Nell’impostare è tra i più forti, come difensore pure ce ne sono di migliori.


tmw.com

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La maglia è ancora biancorossa. Lo era ai tempi del Bari, lo è adesso ogni volta che Massimo Donati, 36 anni, scende in campo con l’Hamilton, campionato scozzese. “Sono qui per prendere il patentino da allenatore A mentre continuo a giocare. Questa possibilità mi ha spinto a scegliere la Scozia - ha spiegato il mediano in un’intervista a La Gazzetta dello Sport -. In panchina, sarò un mix tra Gasperini e Ventura, ho già le idee molto chiare”. Sì, proprio Gasp. L’uomo che ha riportato l’Atalanta - la squadra nella quale Donati è cresciuto - in Europa: “Mi sono fatto dieci ore di auto tra andata e ritorno per andarla a vedere contro l’Everton. Ora, il Borussia sarà un avversario difficile. Eppure, si diceva lo stesso anche di Lione ed Everton: mai dire mai…”. Crescere nelle giovanili della Dea, secondo Donati, “è un privilegio. Ti formano anzitutto come uomo, non hanno paura a lanciare i ragazzi. Capitò a me con Vavassori nel 1999, sta succedendo un’altra volta con Gasperini: guardate Cristante quant’è forte… ha un gran futuro!”.

L’intervista completa su La Gazzetta dello Sport

gianlucadimarzio.com

By staff
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