Dopo quasi 50 anni torna la Pasqua calcistica
La notizia era nell'aria, adesso è ufficiale. Quest'anno si gioca anche a Pasqua, ma il calendario affollato è un pretesto, la ragione è concedere una giornata in più alle tv e allinearci a quanto si fa nel resto d'Europa: non è scritto sui contratti, ma evidentemente questo hanno chiesto e questo hanno avuto. Si comincerà alle 15, con Empoli-Venezia, per proseguire alle 18 con Bologna-Inter e chiudere alle 20.45 con Milan-Atalanta.
Empoli, Bologna e Inter la settimana successiva devono giocare il ritorno della semifinale di Coppa Italia (il derby al mercoledì, Bologna-Empoli al giovedì). In più l'Inter la settimana che porta a Pasqua ha il ritorno col Bayern in Champions (al mercoledì). Marotta e Inzaghi saranno soddisfatti della decisione della Lega Serie A, per l'Inter - l'unica squadra italiana ancora in corsa su 3 fronti è la migliore soluzione possibile, pur in un mese che resta affollatissimo di impegni (9 partite dal 30 marzo, quando si ripartirà dopo la sosta), ma a parte i mille precedenti di chi gioca in campionato 3 giorni dopo la Coppa (per esempio domani tocca a Roma, Lazio e Fiorentina), per cui Bologna-Inter si sarebbe benissimo potuto giocare al sabato sera, e se si può capire la volontà di concedere un giorno di riposo in più all'Inter (evidentemente è stato d'accordo anche il Bologna, ma a Italiano sarebbe convenuto festeggiare la Pasqua in famiglia), la domanda retorica è: perché anticipare anche Empoli-Venezia e Milan-Atalanta, se non per spalmare su 3 giorni anche la giornata numero 33? Ci hanno giusto risparmiato la partita delle 12.30, bontà loro, sennò il menù era completo, solito e tradizionale.
Sentiremo cosa diranno i vescovi, che sempre hanno protestato nelle rare occasioni in cui si è giocato a Pasqua, dacché nel 1978 il campionato si disputò per l'ultima volta nella domenica della Resurrezione. Episodi singoli nel 2004 (Perugia-Inter) e 2009 (Udinese-Reggina) e non una (quasi) vera giornata di come stavolta.
