28/03/2017 | 04.34
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Dove sono tutti adesso?

Prima che la Dea esplodesse, nel periodo iniziale di questo campionato quando si erano perse 4 delle prime 5 partite molti dei commenti sul nostro sito cominciavano con la frase idiota "dove sono adesso quelli che..." e giu' improperi a coloro che avevano espresso fiducia nel comportamento del mercato atalantino.

E come non ricordare quell'altra categoria di commenti nei quali si chiedeva un rimborso parziale dell'abbonamento? mi ridono ora veramente tanto i baffi nel pensare che, con altrettanta coerenza, sarebbe giusto e onesto chiedere agli abbonati un INTEGRAZIONE di quanto hanno gia' speso visto che l'abbonamento era stato fatto, io immagino, in previsione di un onesto campionato di mezza classifica e non certo con l'idea di assistere alle imprese dell'Atalanta scintillante di quest'anno.

Al contrario ora capita ogni tanto di assistere alla situazione opposta, ugualmente idiota, che vuole che siano i filosocietari a cercare di scovare con il lanternino quelli che avevano espresso scetticismo e contrarietà all'operato di societa' e squadra in estate e nei primissimi turni di campionato.


In realta' conosco fin troppo bene la mentalità dei miei conterranei e potrei mettere la mano sul fuoco che, quando la Dea riprenderà il suo corso normale, perche' succederà prima o poi, puntali, numerose e noiose si alzeranno le voci dei lamentosi che non potranno resistere di assistere a quei campionati da 10mo - 14mo posto al quale dovremmo essere da sempre abituati, come se non sapessero che di serie cosi' lunghe di tanti campionati di A di fila l'Atalanta in tutta la sua storia ultracentenaria ne ha fatte veramente poche. Ricomincerà allora la solita stucchevole tiritera cui sopra ho accennato ma a parti invertite.

Ma tant'è, dalle nostre parti si preferisce sacramentare e rompere gli attributi sempre ed a prescindere piuttosto che limitarsi ad esprimere il proprio parere.

Ora posso anche garantirvi che, una volta riscontrato che la Dea possa chiudere il campionato, diciamo dalla sesta all'ottava posizione, tutto quello che verrà in meno in futuro sarà, nei commenti, per colpa dei dirigenti e della società e non per la naturale alternanza delle gerarchie calcistiche e per la semplice fortuna che, per sua natura, passa di palo in frasca ogni tanto.

Domenica scorsa mi è capitato di assistere per un quarto d'ora, alla diretta da studio dell'ultima delle partite del Brescia, su una loro tv locale. Vicenza - Brescia, scontro di bassa classifica di serie B tra nobili decadute. Una tristezza infinita, un disquisire senza fine su giocatori sconosciuti e su tattiche che porteranno al massimo ad evitare la Lega Pro e ad un altro anno mediocre nella serie B di questi anni gia' mediocri di loro.

No, non ci accorgiamo noi atalantini della fortuna che abbiamo. E sono sicurissimo che la nostra naturale "vis polemica" uscirà a tempo debito.

Perchè se è vero che nei decenni la grinta, il buon senso e l'irriducibilità dell'indole bergamasca hanno portato a far diventare l'Atalanta la squadra piu' prestigiosa tra le non metropolitane è anche vero che la nostra tendenza a polemizzare e ad autodistruggerci, a volte per semplice dispetto, ci ha impedito di raggiungere traguardi importanti, come dimostra il fatto che siamo la squadra con piu' presenze in A tra quelle che non hanno mai vinto lo scudetto.

Sapremo cambiare, sapremo imparare la lezione? io intanto vedo sempre i soliti modi e le solite facce.
Ma siamo già nel secondo decennio del XXI Secolo, speriamo bene. La società son convinto ci starà ancora per bel un pezzo a questi livelli. E fatta l'Atalanta prima o poi, con molta piu' calma, si faranno anche gli atalantini...

 

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