Oggi festa comandata ma, diciamocela tutta, da quando un certo signore e' arrivato a Bergamo 5 anni fa, è festa tutto l'anno.

Seguire l'Atalanta in questi anni è come scartare un uovo di Pasqua tutti i giorni con una sorpresa nuova tutti giorni, un godimento unico, mai provato e infinito per chi, come noi, vive di pane e Dea. Tutti i giorni.

In questi anni segnati da grandissime problematiche di ordine sociale, che è inutile elencarvi perche' le viviamo tutti, l'Atalanta è come un fiore che sboccia su un mare di escrementi, un rifugio dove riporre i pochi pensieri belli di giornate segnate da altro, una certezza di essere rappresentati da un gioiello di societa' e squadra che mai ci saremmo nemmeno sognati.

La Pasqua atalantina non è una Pasqua di resurrezione perche', piu' che rinati dalla morte, ci sentiamo "nell'alto dei Cieli" da anni e continuiamo a salire crescendo come societa', squadra e (speriamo) tifoseria.

Finirà? certo che finira', come tutte le cose umane. Ma non sara' oggi ne' domani.

BUONA PASQUA FRATELLI ATALANTINI!