E' MORTO EUGENIO PERICO
74 anni e malato da tempo. Molto noto soprattutto nel mondo del calcio bergamasco e per la sua lunga carriera sia come difensore sia come guida delle giovanili dell’Atalanta.
Nato a Curno (Bergamo) il 15 ottobre 1951, Perico si era costruito una solida reputazione come giocatore difensivo di grande affidabilità e carattere.
Debuttò giovanissimo nelle serie minori, per poi trasferirsi all’Ascoli, dove divenne un protagonista della squadra marchigiana.
Con l’Ascoli vinse la promozione in Serie A e rimase un pilastro della difesa per ben otto stagioni, tanto da ottenere un record di presenze tra Serie A e Serie B con la maglia bianconera che è rimasto imbattuto.
Dopo il successo ad Ascoli, fece ritorno all’Atalanta nel 1981 e contribuì a ben due promozioni dalla C1 alla Serie A nel giro di tre anni.
La sua ultima partita professionistica fu da protagonista nella finale di Coppa Italia 1986–87 contro il Napoli, entrando nei minuti finali della sfida.
Allenatore e formatore di giovani
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Perico voltò pagina entrando nel campo dell’allenamento giovanile, in particolare con le giovanili dell’Atalanta.
Con l’Atalanta vinse quattro scudetti nella categoria Giovanissimi Nazionali nelle stagioni 2001–02, 2003–04, 2004–05 e 2007–08.
La sua figura, pur severa e di carattere, veniva spesso ricordata per l’impatto positivo sui giovani calciatori, aiutandoli non solo tecnicamente ma anche nel carattere e nella disciplina.
Fu anche uomo impegnato nella comunità
Oltre al calcio, Perico aveva partecipato anche alla vita civica locale: fu candidato sindaco di Curno nel 1997 per la coalizione de L’Ulivo, ottenendo una significativa percentuale di voti pur non risultando eletto.
Eredità e ricordi
Perico lascia una traccia importante nel mondo del calcio bergamasco e italiano, ricordato non solo per le sue capacità tecniche ma anche per la sua dedizione ai giovani e al lavoro di squadra.
Oggi il mondo atalantino e chi lo ha conosciuto piange la sua scomparsa, celebrando un uomo che ha dato molto al calcio e alle generazioni che ha formato.
Segno' per noi giusto 40 anni fa nello storico 1-1 col Verona a Bergamo che diede lo scudetto all'Hellas
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