27/06/2023 | 18.30
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... e Stromberg garantisce su di lui

Spese svedesi estive per l’Atalanta. Nel mirino nerazzurro ci sono Isak Hien ed Emil Holm, connazionali, nonché sfidanti nello spareggio salvezza in cui il Verona del primo ha avuto la meglio dello Spezia del secondo. Presto potrebbero lottare fianco a fianco per la stessa maglia, diventando rispettivamente il decimo e undicesimo svedese nella storia nerazzurra. Sperando di ricalcare le orme di chi è arrivato dalla Svezia per scrivere la storia nerazzurra, vale a dire Glenn Peter Strömberg.

“Il rapporto tra l’Atalanta e la Svezia c’è sempre stato, anche in passato, non solo con me”, racconta. Tra i nativi del paese scandinavo passati a Bergamo, il Vichingo è senza ombra di dubbio il più celebre, ma non certo l’unico: il difensore Bengt Gustavsson tra fine anni ’50 e inizio anni ‘6o ha disputato quasi 150 presenze, portando anche in città l’argento al Mondiale del 1958. Da Hans Jeppson (22 gol nel 1951/52) al più recente Dejan Kulusevski, passando per Joakim Olausson, Bertil Nordahl, Lasse Larsson, Joakim Persson, Robert Prytz. E ora, se tutto andrà secondo i piani della società, Hien e Holm.

Il primo è un difensore centrale classe 1999 cresciuto nel Djurgardens, una delle principali realtà dell’Allsvenskan, da cui l’ha pescato il Verona un anno fa. Quest’anno è sempre stato titolare quando è stato a disposizione, giocando da centrale di una difesa a tre. Il secondo, invece, è un esterno destro che gioca indifferentemente come quarto e come quinto. Classe 2000, è cresciuto nel settore giovanile del Göteborg. Lo Spezia lo ha prelevato dal SönderjyskE, in Danimarca, dove ha giocato fino allo scorso giugno. Ha raccolto 23 presenze in stagione, limitato anche da un problema di pubalgia.

Sono due dei tanti giocatori che hanno lasciato la Svezia in giovane età per crescere in altri campionati: “È una tendenza diffusa, ma i talenti svedesi vanno presi molto presto, quando sono nei settori giovanili”, spiega Strömberg. “Tutta Europa sa che con i club svedesi si possono fare affari vantaggiosi, visto che una cifra considerata bassa in qualsiasi campionato per loro è molto alta. E alla fine si trova sempre una soluzione conveniente per chiunque. I giocatori forti e giovani in Svezia si prendono a basso prezzo, in altri campionati costano dieci volte di più”.

Cosa ne pensa di Holm?

“So che è un grande talento, anche se purtroppo non ho ancora avuto l’occasione di vederlo dal vivo. Lavorando per la tv svedese sono spesso in Inghilterra e poco in Italia nei fine settimana”.

Hien invece può essere l’innesto giusto in difesa?

“L’ho visto in nazionale contro l’Austria proprio martedì (20 giugno, ndr), ha giocato così così, ma non è una partita su cui si può giudicare perché l’Austria era molto più forte di noi, infatti siamo in difficoltà nel girone di qualificazione. A Verona ha fatto molto bene e l’interesse dell’Atalanta è concreto: è un giocatore abituato a giocare in una difesa a tre, è uno dei motivi per cui lo stanno cercando. In nazionale ha giocato anche a quattro”.

L’Atalanta deve approfittare di altri affari in Svezia?

“Di quelli che sono già in nazionale ce ne sono pochi da prendere dall’Allsvenskan, ormai giocano tutti all’estero, a parte uno o due. A 22-23 anni sono già tutti in giro per l’Europa. Come Hien e Holm”.

Ha qualche nome da consigliare in particolare?

“Mi viene in mente il figlio di Olof Mellberg (ex Juve e storico giocatore della nazionale, ndr), John, che viene dalla stessa squadra di Kulusevski, il Brommapojkarna, che ha il vivaio migliore di tutta la Svezia. Lo ha acquistato il Salisburgo a 16 anni, pagando cifre importanti. I club di quella fascia cercano quel tipo di giocatori. E spesso e volentieri se restano in Svezia fino a 22-23 anni vuol dire che non sono così di alto livello, nella maggior parte dei casi. Vedo sempre svedesi in giro per il mondo nei settori giovanili delle grandi squadre europee. Comunque l’Atalanta ha lavorato in maniera fantastica anche in quest’ambito, come scouting in giro per l’Europa e per il mondo, e sa scegliere molto bene”.

Ha citato Kulusevski: lo ha sentito di recente dopo la conferma che resterà al Tottenham?

“È molto felice! L’ultima annata per la squadra è stata un po’ incasinata. Ho visto tante volte il Tottenham e l’ho visto fare molto bene. Si è inserito subito, poi ha un po’ sofferto il discorso futuro, non sapeva se dovesse andare via o meno, ora che è stato riscattato è molto soddisfatto, voleva rimanere”.

A proposito di chi rimane: quanto conta la conferma di Gasperini per l’Atalanta?

“Tanto, perché ha fatto la storia. So bene che i tifosi a Bergamo vogliono sempre di più, ma tornare in Europa è stato qualcosa di grandioso. Che rimanesse per così tanto tempo così in alto era sopra ogni mio pensiero. E ora tutti mi chiedono dell’Atalanta, mi chiamano da ogni angolo dell’Europa: prima ero solo uno che giocava in una squadra sconosciuta che doveva salvarsi, oggi è cambiato tutto. Ed è un grande orgoglio. Gli esperti di calcio di tutto il mondo studiano la storia del club, dal settore giovanile in su. Anche se non ancora tutti sanno che la squadra e la città si chiamano in due modi diversi (ride, ndr)”.

Bergamo ha dicembre l’ha insignita anche della benemerenza civica.

“A Bergamo ho trascorso due terzi della mia vita, ho vissuto in Svezia fino a vent’anni, ma oggi ne ho 63 e questa è la mia città. E lo sento in tutte le cose. Vado al supermercato e tutti mi salutano. Mi vogliono tutti bene, non so se me lo merito, ma è come se fossi un figlio adottivo della città ed è bellissimo”.

 

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By staff
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