I ragazzi di Gasperini – lontano da Bergamo – non han segnato solamente a Milano, Firenze e Cagliari. 16 le reti totali fuori casa, con il contributo decisivo di centrocampisti e difensori…
L’attacco dell’Atalanta non fa notizia, da sé. O meglio, non pare “rendere” – sulla carta – quell’impatto mediatico che altre le squadre possono invece presentare, a livello di nomi, sul terreno di gioco. Eppure, anche se non si tratta di uomini da copertina, Gomez e Petagna sono due giocatori che il Torino dovrà tenere d’occhio in maniera importante, se non ci si vuole trovare in spiacevoli situazioni.
I due attaccanti sono in realtà la punta di diamante di un organismo molto più articolato, che comprende tutta l’ossatura della squadra assemblata e condotta da Giampiero Gasperini. Da Caldara e Conti, a Kurtic e Kessié (quest’ultimo fuori dalla Coppa d’Africa con la sua Costa d’Avorio, tornerà in tempo?) gli orobici hanno dimostrato di potere bucare qualsiasi difesa, con una tattica basata sul pressing, e sul fraseggio nello stretto – coniugata con una capacità di finalizzazione davvero altissima. Anche in trasferta, dove gli orobici han segnato 16 dei 33 gol totali messi a segno in questo campionato. Solamente a Milano (contro il Milan), a Firenze e a Cagliari l’Atalanta non è riuscita a segnare. I 38 punti in classifica dell’Atalanta – ad ogni modo – sono frutto anche e soprattutto di vittorie lontano da casa (17 i punti totali conquistati in trasferta, solo il Napoli meglio), e occorrerà che Miha prepari al meglio la squadra. Perché: se è vero che gli avversari sono temibili in trasferta, il Toro ha già dimostrato e di poter fare affidamento su un fattore casa molto importante – con “solamente” la Juventus ad essere riuscita ad uscire vittoriosa dal Grande Torino.
Un fattore casa da ritrovare al più presto, tornando a vincere davanti ai propri tifosi una gara chiave nella stagione, l’ennesima finale, contro una squadra avanti di 8 punti in classifica e con lo stesso obiettivo più o meno dichiarato.
fonte toronews.net
