Ecco come potranno riaprire gli stadi: il piano all’esame del Cts
Termoscanner automatici per la rilevazione della temperatura corporea di flussi controllati di persone, ingressi (e uscite) del pubblico scansionati e su prenotazione (anche i parcheggi), calcolo della distribuzione delle persone sulle tribune, partendo da un primo step di 8.000 spettatori (sui 41.057 di capienza), poco meno del 20 per cento. Così, la Juventus ha messo nero su bianco quel che un po’ tutta l’Italia del pallone desidera: la riapertura degli stadi, sigillati dallo scorso marzo, causa Covid. È stata la Regione Piemonte a chiedere di autorizzare l’utilizzo dell’Allianz Stadium, inviando al ministero della Salute «il piano di sicurezza con le misure di contenimento del rischio epidemiologico per l’organizzazione a porte aperte delle partite». Quello che dovrà essere analizzato e approvato dal Comitato tecnico scientifico (Cts). «Tornare alla normalità si può, con grande rispetto delle regole per la prevenzione dei contagi — annuncia il governatore, Alberto Cirio — e l’obiettivo del club è di essere pronti per la prima partita». Fine settimana del 19-20 settembre.
Che si smetta di giocare nel silenzio, se lo augura Andrea Pirlo: «Speriamo che ci possa essere il pubblico — dice il tecnico juventino — ne abbiamo bisogno. E ne ha bisogno tutto il calcio, in generale». Difatti, altri si sono già attivati: un analogo piano di sicurezza — spiega Cirio — è in fase di elaborazione anche da parte del Torino, per l’Olimpico Grande Torino». Sperano anche i giocatori: «Sono i primi a voler avere i propri tifosi allo stadio», riassume Umberto Calcagno, vicepresidente dell’associazione italiana calciatori. Tifa per la riapertura, pur graduale e prudente, Urbano Cairo: «Non ero d’accordo con la ripresa del campionato — commenta il presidente granata, parlando a Radio24 — ma poi mi sono ricreduto. Era giusto riprendere e dare continuità a un campionato, adesso è giusto riaprire gli stadi, ma con grandissima attenzione». Ormai, tornare a colorare gli impianti di urla e sorrisi, e non più di ologrammi, è desiderio generalizzato: «Cosa vorrei per il futuro del calcio? Rivedere gli stadi pieni — continua Cairo — ma è giusto stare molto attenti adesso, perché la salute è la priorità». Morale: «Gli stadi devono essere riaperti in totale sicurezza, magari a capienza ridotta». Come da proposta — un dossier di 186 pagine — presentato già da qualche settimana dai venti club di A, che punta a un pubblico tra il 25 e il 40 per cento della capienza di ogni impianto. Fissati i massimi: 34 mila spettatori a San Siro, 30 mila all’Olimpico di Roma e 17 mila all’Allianz Stadium. In attesa della decisione del Cts, la Regione Piemonte ha chiesto alla Juve di fare «una simulazione», per testare che le indicazioni si dimostrino idonee alla tutela della salute: poi, non resterà che applaudire.
corriere.it
Che si smetta di giocare nel silenzio, se lo augura Andrea Pirlo: «Speriamo che ci possa essere il pubblico — dice il tecnico juventino — ne abbiamo bisogno. E ne ha bisogno tutto il calcio, in generale». Difatti, altri si sono già attivati: un analogo piano di sicurezza — spiega Cirio — è in fase di elaborazione anche da parte del Torino, per l’Olimpico Grande Torino». Sperano anche i giocatori: «Sono i primi a voler avere i propri tifosi allo stadio», riassume Umberto Calcagno, vicepresidente dell’associazione italiana calciatori. Tifa per la riapertura, pur graduale e prudente, Urbano Cairo: «Non ero d’accordo con la ripresa del campionato — commenta il presidente granata, parlando a Radio24 — ma poi mi sono ricreduto. Era giusto riprendere e dare continuità a un campionato, adesso è giusto riaprire gli stadi, ma con grandissima attenzione». Ormai, tornare a colorare gli impianti di urla e sorrisi, e non più di ologrammi, è desiderio generalizzato: «Cosa vorrei per il futuro del calcio? Rivedere gli stadi pieni — continua Cairo — ma è giusto stare molto attenti adesso, perché la salute è la priorità». Morale: «Gli stadi devono essere riaperti in totale sicurezza, magari a capienza ridotta». Come da proposta — un dossier di 186 pagine — presentato già da qualche settimana dai venti club di A, che punta a un pubblico tra il 25 e il 40 per cento della capienza di ogni impianto. Fissati i massimi: 34 mila spettatori a San Siro, 30 mila all’Olimpico di Roma e 17 mila all’Allianz Stadium. In attesa della decisione del Cts, la Regione Piemonte ha chiesto alla Juve di fare «una simulazione», per testare che le indicazioni si dimostrino idonee alla tutela della salute: poi, non resterà che applaudire.
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