El segna semper Lü(is). Muriel su coppa, campionato e... Papu
Lunga ed interessante intervista rilasciata dall’attaccante dell’Atalanta Luis Muriel ai microfoni del quotidiano locale. Il calciatore nerazzurro, autore di ben 12 reti finora in stagione di cui 10 in Serie A, ha parlato a 360° di tutte le vicende di casa Dea. Dal suo ruolino di marcia personale, fino alle ambizioni del club in Coppa Italia e campionato. Inevitabile, poi, soffermarsi anche sul caso legato al capitano Alejandro Papu Gomez.
Parte subito dal suo rendimento di altissimo livello, anche se quasi sempre partendo dalla panchina: “Sinceramente non ho mai avuto un andamento del genere, con questa continuità”, ha esordito Muriel. “Rispetto all’anno scorso sto meglio: mi sento più dentro il mondo Atalanta, ora è più facile capire il momento delle partite e i movimenti dei compagni e tutto mi esce più facile”. “Entrare dalla panchina e fare bene? Bisogna saper interpretare i momenti. Non bisogna prendere l’esclusione dall’inizio nel modo sbagliato. Gasperini non mi deve convincere con una scusa: io rispetto le sue scelte e so che posso aiutare la squadra sia dall’inizio che subentrando. Lavoro per essere titolare, mica per scendere in campo a partita in corso. Questo mi aiuta ad essere pronto anche quando vengo impiegato per venti minuti o mezz’ora”.
E ancora: “Alternanza e rivalità con Zapata? Io e Duvan siamo legati, ci conosciamo da quando avevamo quindici anni. Non ci sarà mai una rivalità che non sia quella giusta: al massimo facciamo a gara a chi fa più gol, ma per aiutare la squadra. Sul campo non succederà mai che non ci passiamo un pallone. Anzi, ci diamo consigli a vicenda. Siamo seduti accanto negli spogliatoi e capita che all’intervallo parliamo e ci chiediamo come stiamo. Se lui segna io sono il primo a esultare e viceversa: viviamo questa cosa in un modo bello, aiutandoci, e siamo contenti l’uno per l’altro. E tutto funziona al meglio”.
Da un compagno ad un altro. Sul capitolo Papu Gomez: “Sicuramente si sente la sua mancanza: tutti vorrebbero avere in squadra un giocatore come il Papu. Non ho parlato con lui della situazione e non so a che punto sia: di certo, lui si sta allenando per mantenere la forma ed essere pronto per ciò che succederà. Spero che si possa risolvere e che lui possa trovare la migliore soluzione, per sé e per la sua carriera. Posso solo augurargli questo. Il Papu per noi è un grande amico prima ancora che compagno di squadra”.
Sugli obiettivi dell’Atalanta: “Vogliamo arrivare in finale e conquistare questo obiettivo. È ciò che manca a questa squadra che ultimamente sta facendo grandi cose: servirebbe per incoronarla. E io, in carriera, ho vinto solo il torneo di Tolone con la Colombia Under 20: spero di potere conquistare qualcosa e farlo con l’Atalanta sarebbe una grande gioia”. “Scudetto? Dobbiamo pensare gara dopo gara. Pensiamo solo a vincere la gara che deve arrivare. Non ci vogliamo mettere pressione inutilmente”.
Sulla sfida in Champions League contro il Real Madrid: “Nell’eliminazione diretta si gioca alla morte e può succedere di tutto. Il Real è una delle squadre più forti al mondo, ma noi abbiamo tanta voglia di conquistare grandi obiettivi e continuare a fare la storia: giocando come nell’ultimo periodo possiamo sognare qualcosa di bello”.
itasportpress.it
Parte subito dal suo rendimento di altissimo livello, anche se quasi sempre partendo dalla panchina: “Sinceramente non ho mai avuto un andamento del genere, con questa continuità”, ha esordito Muriel. “Rispetto all’anno scorso sto meglio: mi sento più dentro il mondo Atalanta, ora è più facile capire il momento delle partite e i movimenti dei compagni e tutto mi esce più facile”. “Entrare dalla panchina e fare bene? Bisogna saper interpretare i momenti. Non bisogna prendere l’esclusione dall’inizio nel modo sbagliato. Gasperini non mi deve convincere con una scusa: io rispetto le sue scelte e so che posso aiutare la squadra sia dall’inizio che subentrando. Lavoro per essere titolare, mica per scendere in campo a partita in corso. Questo mi aiuta ad essere pronto anche quando vengo impiegato per venti minuti o mezz’ora”.
E ancora: “Alternanza e rivalità con Zapata? Io e Duvan siamo legati, ci conosciamo da quando avevamo quindici anni. Non ci sarà mai una rivalità che non sia quella giusta: al massimo facciamo a gara a chi fa più gol, ma per aiutare la squadra. Sul campo non succederà mai che non ci passiamo un pallone. Anzi, ci diamo consigli a vicenda. Siamo seduti accanto negli spogliatoi e capita che all’intervallo parliamo e ci chiediamo come stiamo. Se lui segna io sono il primo a esultare e viceversa: viviamo questa cosa in un modo bello, aiutandoci, e siamo contenti l’uno per l’altro. E tutto funziona al meglio”.
Da un compagno ad un altro. Sul capitolo Papu Gomez: “Sicuramente si sente la sua mancanza: tutti vorrebbero avere in squadra un giocatore come il Papu. Non ho parlato con lui della situazione e non so a che punto sia: di certo, lui si sta allenando per mantenere la forma ed essere pronto per ciò che succederà. Spero che si possa risolvere e che lui possa trovare la migliore soluzione, per sé e per la sua carriera. Posso solo augurargli questo. Il Papu per noi è un grande amico prima ancora che compagno di squadra”.
Sugli obiettivi dell’Atalanta: “Vogliamo arrivare in finale e conquistare questo obiettivo. È ciò che manca a questa squadra che ultimamente sta facendo grandi cose: servirebbe per incoronarla. E io, in carriera, ho vinto solo il torneo di Tolone con la Colombia Under 20: spero di potere conquistare qualcosa e farlo con l’Atalanta sarebbe una grande gioia”. “Scudetto? Dobbiamo pensare gara dopo gara. Pensiamo solo a vincere la gara che deve arrivare. Non ci vogliamo mettere pressione inutilmente”.
Sulla sfida in Champions League contro il Real Madrid: “Nell’eliminazione diretta si gioca alla morte e può succedere di tutto. Il Real è una delle squadre più forti al mondo, ma noi abbiamo tanta voglia di conquistare grandi obiettivi e continuare a fare la storia: giocando come nell’ultimo periodo possiamo sognare qualcosa di bello”.
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By staff