Eravamo ad un centimetro….maledetto ginocchio
Cerco di dimenticare. Ci provo pure col la radio e la tv, stasera vuoti e stupidi, non li ascolto neppure. Ridono e scherzano, tranne me. E più voglio dimenticare più ho gli occhi lucidi
Stavo a cantare ai Petali di Reggio Emilia, quel posto che sogniamo anche a casa nostra, punto di ritrovo del popolo neroblu: birra, passeggiata, pisciata e tornelli; poi arrivava quella luce abbagliante, tra il verde e il bianco…
Me le porterò dentro per anni queste immagini e tutte le volte che sfilerò veloce sull’autostrada, mannaggia….sarà una tortura vedere quello stadio in lontananza.
Eravamo ad un centimetro…un cazzo di centimetro e raggiungevamo la metà. Quel centimetro che bastava ad angolare la palla quel tanto che avrebbe cambiato il nostro destino. Quel maledetto ginocchio e quella maledetta pioggia che fa scivolare tutto dalle mani ma che poteva far scivolare anche il portiere crucco. Forse il cielo aveva già capito, come tutti noi al gol mancato…
Maledetto tutto, maledetta questa passione che ci fa tornare bambini e ci fa soffrire cosi tanto
Ci toglieremo tante soddisfazioni, ci ritroveremo a festeggiare, ne sono certo. Siamo i più belli di tutti e siamo i più pazzi…
Ma per ora lasciatemo urlare: maledetto ginocchio, maledetto destino, maledetta serata.

grandeivan