25/06/2020 | 20.30
1

Esattamente come l'avevamo lasciata

File:Atalante 1 Lepautre Louvre MR 1804.jpg - WikipediaIl calcio regala emozioni indescrivibili; comunque vada e anche se è pur sempre uno sport, tutto quello che ruota intorno al pallone fa palpitare il cuore, nel bene o nel male.

Ero lì, ieri mattina, sul campo da calcio dove giocano i miei ragazzi; calpestare quel terreno da gioco, vuoto e silenzioso e non sapere quando avrei potuto vederlo riempito della gioia dei miei ragazzi, dei loro sorrisi e, perché no, delle loro marachelle, mi ha lasciato dentro un senso di vuoto e di malinconia... non è la vita, ovvio, ma ne fa parte ed una parte importante di essa; per chi il calcio ce l'ha nel sangue essere lontano da fine febbraio ti lascia un piccolo vuoto dentro.

Il calcio da, il calcio toglie; ed è anche per questo che viene proprio da dire “ma poi arriva la Dea”. Inutile riperdersi nelle congetture e negli enigmi del se è stato giusto oppure no ripartire, ne abbiamo già parlato; ma è giusto lanciarsi sul calcio giocato perché di quello ormai è giusto parlare... ed è qui che mi brillano gli occhi nel vedere la nostra Atalanta in campo.

E' tornata esattamente come l'avevamo lasciata, anzi di più, lo si vede negli occhi dei giocatori in quel lunghissimo minuto di raccoglimento scandito da “rinascerò rinascerai”: rabbia, voglia, pensieri, carattere; già col Sassuolo, alla ripartenza, abbiamo visto quello a cui eravamo abituati, era stata la fotocopia della gara di ieri e di tante altre partite: super Gollini ad evitare il solito avvio shock e poi la macchina che ingrana, domina, segna a valanga e ne sbaglia tanti.

Ma ieri ... bhe ieri i nostri ragazzi hanno messo insieme e trasmesso a noi una serie infinita di sentimenti: la Lazio, chi di noi non ce l'ha sul groppone? Una coppa Italia rubata (perché bisogna usare sempre le parole giuste); un'andata di campionato dominata che ci ha visto avanti 3 a 0 per poi subire una clamorosa rimonta con due rigori che definirli generosi è tanto e che ha avviato la loro rincorsa a un'impensabile scudetto con 21 risultati utili consecutivi che, ironia della sorte, si sono interrotti proprio ieri, a Bergamo, nel nostro stadio... e in che modo! Dopo 20 minuti nei quali non sembrava esserci spazio per l'ennesima impresa eccola invece arrivare e nel modo più bello, da Atalanta. Un dominio nel secondo tempo incredibile sul piano fisico, psichico, del gioco; gli aquilotti sembravano dei canarini annichiliti che facevano quasi tenerezza... la nostra superiorità è stata talmente evidente che vedere i ragazzi di Inzaghi accontentarsi del pareggio prima e tentare un timido assalto finale (nel quale hanno più rischiato di prendere il quarto gol che di pareggiare) poi faceva quasi tenerezza.

I numeri fanno paura: ieri ho sentito solo parlare dello stop laziale, della serie utile terminata ma noi? 5 vittorie consecutive in campionato, 7 se mettiamo insieme la champions league (non la coppa del nonno), 19 punti delle ultime 7 di serie a con 27 gol segnati!!!

Il dolore e la paura non si cancelleranno mai ma il calcio, si, è una medicina; e allora per l'ennesima volta grazie ragazzi, grazie perché anche alla ripresa ci state regalando 90 minuti di gioie sportive che allontanano momentaneamente i cattivi pensieri, grazie per avere ridato quella voglia di calcio soprattutto ai bambini che poi sono quelli che maggiormente hanno bisogno di togliere dalla testa tristezza e negatività: prima o poi anche loro torneranno sui loro campetti e rincorrere sogni proibiti ma per ora si accontentano di ri sorridere grazie a voi: “papà domani posso mettere la maglia di Malinovsky?”, è stata la richiesta di mio figlio dopo l'incredibile bomba del colonnello che, ne sono certo, sarà la nostra arma segrete in questo finale di stagione; questo è il calcio anche per chi non vuole rendersene conto, questa è l'Atalanta dell'era Gasp per tutti noi bergamaschi; e allora, di nuovo, domenica è vicina... continuate a farci vivere questo magnifico sogno.

 

Diego

 

 

 
By staff
1 commenti