29/10/2024 | 21.30
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Estratto di Ademola

Estratto di un'intervista ad Ademola Lookman, dall'account FB Football Passion:

 
"Tutti mi chiedono cosa sia cambiato rispetto a prima, la verità è che a fare la differenza sono mentalità e preparazione.
La mia routine è molto diversa da quella di prima.
Guardo interviste con persone che stanno facendo bene nella vita come Jay-Z venuto praticamente dal nulla ed è ora un miliardario.
Ho sempre avuto fiducia in me.
Da bambino, ricordo di aver giocato a calcio e di aver sentito, “sì, può essere la mia vita”.
Non sono mai cambiato da quel bambino, il fuoco non è mai cambiato dentro di me.
Da bambino mi ha molto segnato un'esperienza nelle giovanili, quando un mio compagno di squadra di 13 anni morì a Waterloo per un coagulo di sangue, era un centravanti della nostra squadra, anche un bravo giocatore.
È stato difficile da metabolizzare per tutti noi.
Vengo dalla povertà, la mia famiglia ha fatto tantissimi sacrifici.
Mia madre è una persona straordinaria.
Ha sempre avuto il sorriso sul volto, anche nelle condizioni più complesse, ha sempre perseverato.
Ha fatto diversi lavori cercando di provvedere a noi, di darci il meglio. Fino a quando sono diventato grande non mi sono reso conto di quanto fosse stato difficile.
Ho pensato: 'Mia mamma ha fatto del suo meglio' e per questo sono molto grato.
Gliel’ho detto, amo mia madre.
Devo tantissimo a Gasperini, ha saputo tirare fuori il meglio da me.
È intenso, un uomo forte, un top coach.
Ci vuole vedere sempre attaccare, ama vedere i gol.
Ma c’è una struttura di gioco: vuole che costruiamo attraverso i difensori, ad esempio io ho anche compiti difensivi, per aiutare la squadra.
Ho giocato in diversi campionati e posso dire che la Serie A sia quello con più tattica.
Sia la preparazione che gli stili di gioco sono orientati all'aspetto tattico, da quale formazione mettere in campo all'analisi degli avversari per affrontarli al meglio, questa per me è la differenza principale.
La mia esultanza? (le mani davanti agli occhi a mò di cannocchiale, ndr)
Ricordo la prima volta che l'ho proposta in Italia.
Fu bizzarro, forse l’arbitro pensò a un gesto contro i tifosi dell’Udinese, non sapeva che quella era la mia esultanza.
Ora lo sanno tutti, è diventato il mio marchio di fabbrica.
Ma è anche il mio nome, Lookman".

 


 

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