24/11/2016 | 09.33
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Fast, furious, Gagliardini e Kessié

Il secondo tempo dell’Atalanta contro la Roma è stato semplicemente mostruoso.

Atalanta e Roma venivano entrambe da una striscia di quattro vittorie nelle ultime cinque partite, ma se prima di incontrarsi potevano essere considerate due delle squadre più in forma del campionato, era soprattutto per il modo brillante in cui avevano ottenuto quei risultati. Ed è normale, allora, che il controllo sulla partita sia stato equamente spartito: il primo tempo alla Roma, il secondo all’Atalanta. Nei primi 45’ la Roma ha provato a esercitare soprattutto il controllo del pallone, mentre l’Atalanta ha preso possesso dello spazio grazie a un pressing giocato con grande ferocia, in particolare nella conquista delle seconde palle. Il possesso della Roma tra primo e secondo tempo si è abbassato dal 56% del totale al 47%.

Fabio Barcellona ha definito i secondi 45 minuti dell’Atalanta la miglior espressione di calcio fino a questo momento in Serie A, e la partita della squadra di Gasperini è stata soprattutto una spettacolare prova agonistica del collettivo, con un’intensità che raramente trova espressione nel campionato italiano. È vero anche, però, che alcune prove individuali sono spiccate sulle altre. Sto parlando ovviamente di Franck Kessié e Gagliardini, che si sono distinti tanto per spessore tecnico e fisico, quanto per importanza tattica.

Per creare un quadro numerico della loro partita: in due hanno completato 7 dribbling, 4 intercetti e 3 tackle.

Gagliar-gegen-pressing!

L’Atalanta ha recuperato 13 palloni nella metà campo della Roma, 8 dei quali nel secondo tempo. Come avevamo già scritto, Gagliardini è stato trasformato da Gasperini in uno specialista della difesa in avanti: contro la Roma ha recuperato 6 palloni nella metà campo avversaria. Il suo compito era accorciare immediatamente su De Rossi per strozzare il gioco della Roma alla fonte, anche quando il centrocampista della Roma si defilava sulla fascia, non lasciandogli il tempo per ragionare. Per misurare l’agonismo in campo di Gagliardini basterebbe osservare i suoi duelli da Premier League con Nainggolan. Una volta recuperata palla, Gagliardini doveva far ripartire rapidamente l’azione in verticale. In questo caso, ad esempio, legge in anticipo la linea di passaggio, intercetta e si ripropone subito in avanti, dove gioca benissimo di sponda per Petagna. La sua è stata una partita di sorprendente pulizia tecnica, persino condita da qualche ricamo, come questo primo controllo con dribbling su Strootman, o questo dribbling con tiro d’esterno proprio all’ingresso dell’area.

Ecco un’azione paradigmatica del secondo tempo dell’Atalanta e della completezza di Gagliardini:

Prima Gagliardini recupera il pallone, poi lo porta avanti e trova una linea di passaggio con il sinistro per Kessié, apertissimo a destra. Kessié punta l’uomo e cerca ancora Gagliardini con un passaggio arretrato. De Rossi – uno dei più positivi della Roma – intercetta in scivolata, ma la difesa dell’Atalanta ha già accorciato in avanti – quasi a trequarti di campo – e Toloi recupera e ricicla la seconda palla.

Lo strapotere di Kessié

Nel secondo tempo la partita è stata ribaltata soprattutto dal punto di vista fisico, con l’Atalanta che sembrava poter vincere qualsiasi duello individuale corpo a corpo, e vale la pena soffermarsi a ragionare su quanto è forte Franck Kessié. Forte nel senso più letterale e ampio possibile del termine. Forte nel senso “fisico” ma anche nel senso di “forte a giocare a calcio”.

Se non è più una sorpresa, non era certo scontato che l’ivoriano potesse giocare alla pari con veri e propri freak fisici come Bruno Peres o Nainggolan. Nel primo tempo Kessié ha giocato da centrocampista centrale in coppia con Gagliardini: quest’ultimo ha giocato a pochi tocchi, cercando di verticalizzare il prima possibile, mentre Kessié ribaltava il fronte di gioco in prima persona, con conduzioni palla al piede che davano un’autentica idea di onnipotenza.

Nel secondo tempo, con l’uscita di Kurtic, Kessié è stato spostato sulla fascia, con effetti devastanti. Quando la Roma provava a uscire a sinistra da Bruno Peres, l’ivoriano faceva scattare la morsa del pressing insieme a Spinazzola o addirittura al difensore laterale Toloi.

Con l’ingresso di D’Alessandro al posto di Masiello, l’Atalanta ha attaccato molto dal lato sinistro con le combinazioni ultraveloci e ultratecniche sviluppate tra lui e il “Papu” Gomez. Kessié rimaneva largo sul lato debole, stirando la difesa della Roma in ampiezza e costringendo Perotti a un lavoro difensivo che gli ha risucchiato le energie in ripartenza (appena il 73% dei passaggi completati). Ma il 43% degli attacchi dell’Atalanta sono arrivati comunque dal lato di Kessié. Il suo strapotere fisico costringeva la Roma a dei raddoppi costanti che liberavano spazi e creavano i presupposti per la riconquista veloce da parte dell’Atalanta: da una di queste iniziative, con la fascia destra sovraccaricata, è nato il rimpallo del gol di Caldara, oltre ad altre situazioni pericolose.

Dopo 4 sconfitte nelle prime 5 partite, ora l’Atalanta è quinta in classifica, a pari punti con la Lazio e appena una lunghezza dietro al Milan e alla Roma seconde. Nelle ultime 8 partite è la squadra ad aver fatto più punti in Europa (22 su 24 disponibili). Certo mantenere un’intensità del genere lungo tutto l’arco del campionato sembra impensabile, ma va detto anche che se la maggior parte dei meriti vanno ascritti alla coerenza e alla brillantezza con cui Gasperini ha applicato i propri principi tattici, l’Atalanta è ricca di individualità in grado di fare la differenza in partite di alto livello, come quella di domenica o come quella in programma tra due settimane contro la Juventus.

fonte  ultimouomo.com

 

By marcodalmen
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