Fabrizio Ferron, uno dei piu' grandi portieri nella storia dell'Atalanta e' oggi allenatore dei portieri dell'Under 21, (gli azzurrini saranno impegnati venerdì a Venezia con i Paesi Bassi e lunedì a Cittadella con la Danimarca), presente questo pomeriggio a Mestre (Venezia) nella Biblioteca VEZ, sede della mostra "Sfumature di Azzurro", ha rilasciato alcune dichiarazioni a margine dell'evento. Queste le sue parole raccolte da TMW:

Che consiglio darebbe ai giovani portieri di oggi?
"È un ruolo che va amato dall'inizio, ha tante sfaccettature diverse. Vuoi essere protagonista ed il portiere avendo una divisa diversa già lo è, infatti arbitri e portieri sono quelli che prendono più parole. Ma la responsabilità non è un peso, è un ruolo bello. Sei dietro e vedi tutto, sei nel pieno della partecipazione. Nel calcio moderno devi partecipare molto di più per quello che si costruisce oltre ovviamente per parare. Un errore è un'opportunità. Non dipende sempre dai portieri aiutarsi, l'errore capita come capita a tutti i giocatori".

L'Italia ha una tradizione importante di portieri, da Zoff a Donnarumma. Come sta la Nazionale da questo punto di vista sia nella squadra maggiore che nell'Under 21?
"Sono sempre andato controcorrente dicendo che i portieri italiani bravi ci sono sempre stati. Sono arrivati portieri stranieri che si sono messi in concorrenza con i nostri, ma come in tutti i ruoli. Problemi nel ruolo come li hanno descritti non ne ho mai visti. Abbiamo avuto la fortuna poi di avere sempre il più grande, prima con Zoff e poi con Buffon o che sono sempre stati considerati fra i migliori al mondo, ogni anno ed oggi la tradizione continua. Anche se dicevano che c'era questa crisi, ma io non l'ho mai vista".