27/10/2016 | 15.19
0

Filotto !!!

Prima Inter poi Pescara. Due vittorie e sei punti in quattro giorni: un gran bel filotto.

Avere negli occhi e nel cuore  la vittoria contro i milanesi, rendersi conto di avere crocifisso una squadra a noi superiore sulla carta con una prestazione maiuscola grazie anche all’utilizzo di molti giovani, non riuscire ancora a metabolizzare un pomeriggio tra i più belli del campionato nerazzurro ed accorgersi che arriva il turno infrasettimanale è stato tutt’uno.

A Pescara ci si sono messi diversi aspetti negativi: trasferta poco comoda, Toloi infortunato, Gasperini squalificato, avversari con una grande motivazione per raccogliere punti, un turnover piuttosto ricco tra le file nerazzurre. In più pioggia battente, ed anche il terremoto.

Cominciamo col dire che le due partite sono state interpretate in modo diverso: battaglia aperta contro l’Inter, maggiore copertura col Pescara. Formazione scontata contro i milanesi, molte novità contro gli abruzzesi. Ma, alla fine, altri tre punti che permettono di guardare con molto piacere alla classifica dopo dieci giornate.

Se a parere di chi scrive contro l’Inter i nostri migliori sono stati Masiello, Freuler e Gomez, per la partita col Pescara bisognerebbe costruire un monumento equestre a Caldara. Certo nel Pescara non giocano Icardi e Eder, ma Caldara prende a dirigere la fase difensiva con una semplicità disarmante, con a fianco Konko e Zukanović, non i soliti Masiello e Toloi. Tra le altre cose segna il gol della vittoria e centra anche una traversa. Difficile fare di più. Se giocasse nel Milan, dove si parla di Locatelli come il nuovo profeta del calcio italiano, probabilmente si proporrebbero paragoni con Franco Baresi: ma una cinquantina di chilometri e la mancanza di uno sciame di (presunti ed autoreferenziati) intenditori calcistici televisivi non permettono al nostro di godere delle giuste attenzioni. Ma a noi va benone così.

Dopo gli effetti pirotecnici contro i milanesi, si diceva, molta più prudenza nella serata in riva all’Adriatico. I meccanismi sono oliati, il fraseggio in campo è continuo, buono il pressing da parte di tutti con la squadra che si accorcia in modo intelligente quando c’è da coprire gli spazi (ecco cosa è mancato nelle prime partite…), i giocatori si aiutano. Chi entra in campo in sostituzione offre un impatto positivo sulla partita e questo atteggiamento, oltre a risultare utile, conferma come la visione dell’allenatore sia condivisa da chiunque metta piede in campo. Lo stesso Paloschi, sebbene non abbia ricevuto molti palloni in area a Pescara, ha cercato l’imbeccata e soprattutto ha corso come un dannato anche in fase di copertura. Si è fatto trovare pronto, ha dato tutto: non gli si può chiedere altro. Con questo atteggiamento positivo, arriveranno anche le sue soddisfazioni personali.

Giocare contro i nostri, in questo periodo, non è facile per nessuno: che siano i grossi nomi allenati da De Boer oppure quelli meno altisonanti messi in campo da Oddo (che circa due mesi fa proponeva un calcio interessante). Finché ci sarà la forma fisica, fino a quando si riuscirà a seguire le indicazioni di Gasperini, i risultati arriveranno. Un calo potrà arrivare, non per nulla lo si definisce “fisiologico”. Molte squadre in questo periodo non riescono a dare continuità ai propri risultati; la classifica risulta molto corta, anche se presto si creeranno tre “tronconi”. Sarà importante continuare a proporre calcio, cercando di costruire sempre il gioco e di difendersi con ordine, proprio come ci stiamo abituando a vedere in queste ultime settimane. E noi tifosi, cerchiamo di accettare serenamente le sconfitte (che arriveranno) quando capiteranno gli errori, perché anche questo aspetto fa parte del gioco.

Intanto, però, visto come sta andando, continuiamo a mettere punti in tasca, poi faremo i conti, alla fine: parlare d’altro ora, con altre ventotto partite da giocare, sarebbe stupido. Ricordiamoci dove eravamo in classifica quella sera in cui il Palermo è venuto a vincere a Bergamo.

E ricordiamoci anche che lo scorso anno, dopo la decima giornata, di punti ne avevamo diciassette, ed eravamo settimi in classifica: più o meno, esattamente dove siamo oggi. Vedremo se riusciremo a fare meglio dello scorso anno, quando di gioco se ne costruiva poco e siamo stati per quasi mezzo campionato senza riuscire a vincere una partita.

Ma ora, testa al Genoa che, avendo giocato un giorno prima di noi, un piccolo vantaggio ce l’ha.

 

BY GOALIE

By staff
0 commenti