Il cuore del belga ha una particolarità chiamata "myocardial bridge" (ponte miocardico). Si tratta di una condizione congenita del cuore caratterizzata - come indica lo stesso nome - dalla presenza di un ponte di fibre muscolari che passa al di sopra del segmento di un'arteria coronarica. Nella quasi totalità dei casi di interesse clinico, l'arteria in questione è quella interventricolare anteriore. Fonti belghe vicine al Gent fanno sapere che "il medico sociale Luc Vandenbossche, che ha esaminato Foket un anno fa, già allora concluse che non c'era nessun rischio per il prosieguo della sua carriera. Il problema è che in Italia sono molto sensibili a qualsiasi cosa riguardi il cuore per via di alcuni tragici eventi del passato (Morosini su tutti ndr). L'Atalanta ha quindi voluto un ulteriore test, che il ragazzo sta svolgendo in queste ore in patria. Il trasferimento è "in attesa" e non definitivamente saltato". Il Gent lunedì ha contattato uno dei migliori cardiologi del mondo, Pedro Brugada: si tratta del medico che ha salvato la carriera di Khalilou Fadiga ed ha ricevuto la medaglia d'oro della Società Europea di Cardiologia (ESC) nel 2012 per il suo lavoro. Il dottor Brugada condurrà un test molto importante e darà il suo parere. Nel dettaglio, si faranno esami per capire se il cuore di Foket riceve ossigeno in ogni sua parte durante lo sforzo. Quando verrà appurato ulteriormente che esiste alcun problema, come sembra, il dottor Brugada darà rassicurazioni all'Atalanta.

Il dottor Brugada ha così parlato, nelle ultime ore, in Belgio: "Faremo ulteriori test che potranno garantire al 100% la sua idoneità a giocare. Secondo le informazioni che ho ricevuto oggi, non ho nessuna preoccupazione per Foket. Se i test saranno positivi, consiglierò all'Atalanta di non preoccuparsi. Se tutto risulterà ok, non vedo perchè la carriera di Foket debba incontrare ostacoli". Insomma, non resta che attendere. Ma senza particolari allarmismi...

Quanto sopra e' la traduzione del sito areanapoli.it del sito belga Nieuwsblad.be che aggiunge:

Brugada : "Mercoledi faremo ulteriore visita per assicurarci del rischio che corre il giocatore. In base ai risultati degli esami precedenti a mio parere il giocatore non corre rischi particolari. Comunque la federazione italiana ha regolamenti particolarmenti rigidi. Loro dicono : "se il rischio non e' pari a zero vuol dire che un rischio esiste".
"Il difetto di Thomas e' abbastanza comune e i manuali di cardiologia dicono : "se operi a correggere il difetto e per sei mesi non accade niente la persona e' abile allo sport.". Ma non sono chiari in quanto all'attivita' sportiva senza l'operazione,
"L'Italia e' la nazione piu' rigorosa nel campo dei problemi cardiaci, sarà dura convincerli"