22/10/2021 | 07.37
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Fondamentali: Manchester United-Atalanta 3-2

Dove vedere Atalanta-Manchester Utd: Diretta TV Canale 5? | 2 Novembre


La Dea ha iniziato alla grande ma poi ha subito un’amara rimonta.




Vincendo in rimonta a Old Trafford ieri sera il Manchester United ha restituito un po’ di serenità a Ole Gunnar Solskjær, dopo la pressione subita per il deludente inizio di stagione della squadra. Lo United arrivava alla gara con 4 sconfitte nelle precedenti 7 partite e una serie di prestazioni piuttosto preoccupanti. Anche l’inizio della gara di ieri sera pareva gettare un’ombra inquietante sui Red Devils.

Pur essendo falcidiata dagli infortuni, l’Atalanta è partita meglio del previsto e ha addirittura ottenuto un doppio vantaggio dopo 29 minuti. Dopodiché, però, non ha potuto fare granché per evitare il ritorno dei padroni di casa, che hanno legittimato la vittoria giocando un secondo tempo più intenso, creando tante occasioni (Musso è stato il migliore tra gli ospiti) e sfruttando con grande cinismo le disattenzioni atalantine in area di rigore.

 

Il buon avvio dell’Atalanta e i problemi

Rispetto alla sconfitta di sabato scorso contro il Leicester, Solskjær ha cambiato i due mediani nel 4-2-3-1: McTominay e Fred hanno sostituito Matic e Pogba. In attacco Rashford è stato inserito a sinistra al posto di Sancho.

 

Gasperini invece ha mantenuto la formazione che si è vista nella seconda parte del primo tempo a Empoli, schierando de Roon sul centrodestra della difesa a tre e confermando Koopmeiners a centrocampo nel 3-4-1-2.

 

Giunto alla terza stagione come allenatore dei “Red Devils” dopo la nomina ad interim nella stagione 2018/19, la gestione tecnica di Solskjær è caratterizzata da persistenti carenze strutturali, a cui in estate si sono aggiunti gli scompensi legati all’inserimento di Cristiano Ronaldo in una squadra già molto offensiva negli interpreti.

 

Uno dei problemi più evidenti in questo inizio di stagione è la scarsa intensità difensiva: schierato come centravanti (ma con grande libertà di movimento), Ronaldo – per indole e ragioni anagrafiche – è incapace di avviare il primo pressing. In Premier League quest’anno porta solo 3,86 pressioni p90 (dati Statsbomb via Fbref). Non solo a causa sua ovviamente, lo United fatica a riconquistare il pallone velocemente ed è quasi sempre costretto a fasi di difesa posizionale. Anche in queste situazioni, però, la squadra rimane passiva e tende ad allungarsi parecchio. L’Atalanta non ha avuto particolari difficoltà nel risalire il campo e nella prima mezz’ora di gioco è riuscita a sfruttare bene gli spazi concessi dai padroni di casa, soprattutto alle spalle di Rashford.

 

L’attaccante inglese, un po’ perché doveva compensare i movimenti di Ronaldo nel contesto offensivo libertario favorito da Solskjær, era spesso fuori posizione in fase difensiva: questo ha permesso a Zappacosta di rendersi pericoloso nelle sovrapposizioni, come in occasione dell’assist per Pašalić al 15’.

 

L’Atalanta è stata anche brava a creare sovraccarichi laterali sfruttando le difficoltà dello United nel difendere in ampiezza, come nell’azione da cui è nato il calcio d’angolo del raddoppio bergamasco.

 























Koopmeiners riceve palla da Freuler nella zona lasciata scoperta da Rashford e riesce ad andare al tiro combinando con Iličić: dal corner seguente (battuto proprio dall’olandese) arriverà il gol di Demiral.

 

Il secondo gol è stato fondamentale per dare tranquillità e sicurezza agli ospiti, soprattutto perché è arrivato nel momento di maggiore pressione offensiva dei Red Devils durante il primo tempo.

 

Nei primi venti minuti il pressing atalantino è stato efficace nel forzare errori in possesso ai padroni di casa, ma la squadra di Gasperini è riuscita a sporcare abbastanza bene le azioni dello United anche quando è stata costretta a difendere la propria trequarti nella prima frazione, grazie soprattutto agli ottimi interventi di Demiral e Palomino, ma anche per merito del generoso lavoro difensivo di Iličić.

 

L’Atalanta ha fatto grande affidamento sul proprio sistema di pressioni e scalate individuali fortemente orientate sull’uomo, affidando a Freuler un doppio compito tutt’altro che semplice: il centrocampista svizzero doveva seguire Bruno Fernandes in zone centrali, ma anche uscire su Wan-Bissaka quando lo United provava a costruire sul lato destro.

 

L’asimmetria nel pressing sui terzini dello United (Shaw veniva seguito da Zappacosta) era probabilmente dettata dal fatto che Wan-Bissaka ha enormi limiti tecnici quando deve gestire il possesso; dunque, l’Atalanta ha preferito lasciare Mæhle più basso per garantire un’iniziale superiorità numerica alla linea difensiva contro gli attaccanti dei “Red Devils”.

 























Una situazione di pressing atalantino nel primo tempo.

 

Pur disputando una buona prestazione difensiva nel primo tempo, in un paio di situazioni l’Atalanta ha sofferto le ricezioni di Bruno Fernandes (abile nel gioco di prima sulla trequarti) e l’attacco della profondità di Rashford, che ha colpito la traversa nei minuti di recupero.

 

Cosa ha migliorato il Manchester United nel secondo tempo

Proprio Bruno Fernandes e Rashford sono stati protagonisti del gol che ha riaperto la sfida: su un pessimo retropassaggio di Iličić, il portoghese (nettamente il migliore in campo e autore di ben 9 passaggi chiave) ha assistito l’inglese con un delizioso filtrante di prima.

 

In generale, comunque, il Manchester United è rientrato in campo con un piglio diverso e una maggiore intensità di gioco, mantenendo sempre una grande fluidità davanti ma accompagnando le azioni offensive con più giocatori: Lovato, che ha sostituito l’infortunato Demiral a inizio ripresa, non è entrato bene in partita e l’Atalanta ha faticato a consolidare il possesso nel primo quarto d’ora del secondo tempo.

 

Il palo colpito da McTominay al 58’ e un paio di occasioni per Ronaldo ben parate da Musso hanno suonato il primo campanello d’allarme per Gasperini, che ha provato ad aumentare la fisicità e il tasso tecnico della propria squadra con gli ingressi di Zapata, Miranchuk e Malinovskyi nel giro di dieci minuti. Così l’Atalanta è passata al 4-3-3, con de Roon alle spalle di Freuler e Koopmeiners a centrocampo.

 

A sua volta, Solskjær ha inserito Pogba, Cavani e Sancho, mantenendo la stessa struttura di gioco ma esasperando la natura offensiva della propria squadra: il risultato è stato quello di generare un contesto tattico più caotico per entrambe le squadre, con più enfasi sui duelli individuali.

 

Il cambio tattico di Gasperini all’inizio ha avuto successo: Zapata ha impegnato bene la retroguardia dello United con i suoi movimenti in orizzontale e l’Atalanta è tornata ad affacciarsi dalle parti di De Gea con maggiore continuità, riuscendo anche a creare un paio di discrete occasioni per chiudere la partita intorno al 70’.

 

Tuttavia l’equilibrio dell’Atalanta in Europa è storicamente fragile, e sono bastate due disattenzioni collettive nel giro di cinque minuti per regalare i tre punti ai padroni di casa: i gol di Maguire e Ronaldo (fin a quel momento autore di una prestazione insufficiente) sono nati sugli sviluppi di due pigri disimpegni atalantini da calcio d’angolo e una mancanza di reattività nelle successive marcature sul lato debole dell’area di rigore.

 

L’Atalanta esce da questa partita con un grande senso d’amarezza per la rimonta subita dopo la buona partenza, ma anche con la consapevolezza di aver dato forse il massimo in una situazione di grande emergenza difensiva: la squadra di Gasperini è ora seconda a pari punti col Villarreal e la qualificazione alla fase successiva resta apertissima.

 

Dall’altro lato, i tre punti e il primo posto nel girone non cancellano le evidenti difficoltà nel Manchester United: ancora una volta, Solskjær ha potuto contare sulle grandi individualità a disposizione per risolvere una partita inizialmente compromessa. I Red Devils continuano a essere molto fragili senza palla, ma in un contesto tattico così aperto era prevedibile che avrebbero potuto creare tante occasioni e segnare in qualsiasi momento contro l’Atalanta.

 

Nonostante venga spesso messa spalle al muro, come successo ieri sera, la squadra sembra comunque remare dalla parte del suo allenatore e riesce ad alzare la qualità del suo gioco nei momenti di difficoltà: vedremo se basterà per confermare Solskjær, che nelle prossime settimane avrà un calendario molto difficile, a partire dalla sfida in campionato contro il Liverpool questo fine settimana.

fonte ultomouomo.com

By marcodalmen
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