Il friulano Cantarutti parla di Udinese - Atalanta
Non ha mai giocato nell’Udinese, però è un furlan di Manzano, provincia di Udine… “Mah, non so più nemmeno io di dove sono”, scherza. Forse quasi più bergamasco? “Eh, non c’è poi questa gran differenza, tra friulani e bergamaschi”.
Lui è Aldo Cantarutti, uno che all’Atalanta ha lasciato il segno facendo non tantissimi gol, ma importanti (si direbbe oggi), anche memorabili (diciamo pure) come la tripletta di Verona ai campioni d’Italia il 23 marzo 1986 e la rete che valse la semifinale di Coppa delle Coppe, a Lisbona contro lo Sporting il 16 marzo 1988. Momenti indimenticabili, anche se Aldone si schermisce: “I ricordi? Li lascio raccontare a voi che siete più bravi”.
Però, quando gli si chiede dell’Atalanta, ad Aldo Cantarutti si illuminano gli occhi e va a ruota libera: “Adesso è facile parlarne bene. Io l’ho vista col Napoli ed è stata la svolta. Gasperini ha rischiato con i giovani e bisogna avere le palle”, ride. “Ma questi sono ragazzi molto bravi, gagliardi, forti. C’è qualità e poi Gomez fa la differenza, pensate che l’avevo consigliato a Ranieri quand’era al Leicester…”.
Meglio così, che il Papu sia rimasto a Bergamo, preferiamo che resti qui, se vogliamo andare in Europa. A proposito, il “Canta” di Europa se ne intende. Previsioni? “Ci va, ci va, l’Atalanta in Europa”. E si spinge più in là: “E’ un’annata eccezionale, ma sarà il punto di partenza per una stabilità, per continuare nei prossimi anni”.
Addirittura? Beh, anche dal settore giovanile, con cinque squadre alle finali scudetto, spuntano campioncini. Cantarutti non si stupisce: “L’Atalanta è sempre stata all’avanguardia nel settore giovanile. Adesso con questi ragazzi si va avanti e se te li chiedono devi darli”, anche su questo punto l’ariete friulano non ha dubbi: “Se cominciano a sentire segnali e avere la testa altrove devi darli, potrebbe succedere per esempio con Kessie. Invece secondo me Conti si potrebbe tenere ancora per un anno, ma se arriva l’offertona mi pare difficile resistere…”.
E di Petagna che cosa pensa uno che ha fatto il centravanti? “Petagna lo conosco bene, l’ho avuto a Vicenza ed è migliorato molto. Si è sgrezzato, per me è sopravvalutato nel senso che la Nazionale è eccessiva. Cerca poco la porta, fa un gran lavoro, però per fare la differenza devi segnare almeno dieci gol. Può esplodere, intendiamoci, ma deve fare gol, gli manca ancora la cattiveria sotto porta. Però può fare questo salto di qualità, è giovane, fra un mese compirà 22 anni e comincia a comprendere di essere importante. Arriverà a segnare più gol”.
L’Europa a Bergamo: lei ne sa qualcosa. “Per una squadra di provincia come l’Atalanta è come vincere lo scudetto, sensazioni uniche. Rispetto alla mia Atalanta di allora? Questa è più completa, ha un tasso tecnico più alto”.
E gli allenatori? “Bravi tutti e due, Mondonico ha sempre fatto bene, Gasperini anche e meriterebbe un livello ancora più alto, ha spessore, sa di calcio. Abbiamo anche giocato assieme, si vedeva che aveva molto equilibrio”.
E poi la sua Atalanta piace, diverte, attacca come una squadra più europea che italiana… Cantarutti taglia corto: “Gioca al calcio, non ha paura. Gasperini è un allenatore all’avanguardia. E poi ricordiamoci che dietro a questa squadra c’è lo zampino di Sartori, che non compare molto, ma io lo conosco bene e dietro le quinte lavora, ha competenza”.
Domenica contro l’Udinese, altra società modello. “Sì, però diversa dall’Atalanta. A Udine non curano tanto il settore giovanile, loro prendono giocatori già pronti, tengono monitorato tutto il mondo, ma non gli interessa allevare i ragazzi in casa. Come stanno andando? Da due anni non benissimo, non hanno fatto grossi investimenti e poi i Pozzo sono impegnati nella Premier…”.
Quindi che partita sarà? “L’Udinese in casa dà del filo da torcere a tutti: hanno battuto il Milan, hanno pareggiato con la Juve 1-1 e vinto le ultime tre partite. Se è in giornata è una squadra che dà fastidio, ha giocatori che possono fare la differenza. Dipende se giocheranno con la testa… Ma l’Atalanta non ha questi problemi, ha un obiettivo e farà la sua partita, non facile ma alla portata. Mancano Conti e Freuler? Però ci sono le alternative per fare risultato”.
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